LA VERTENZA

Alcatel-Lucent, i lavoratori dicono sì alla cessione di Trieste a Flextronics

Al referendum tra i dipendenti sull’accordo raggiunto dai sindacati con le due aziende il 23 giugno hanno vinto i sì. Il passaggio di consegne il primo luglio. L’intesa prevede che non siano possibili licenziamenti collettivi per i prossimi 5 anni. Ricci (Fim Cisl): “Ora vigileremo sul rispetto degli impegni”

Pubblicato il 27 Giu 2015

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I lavoratori dello stabilimento di Trieste di Alcatel-Lucent hanno detto sì al passaggio in Flextronics. Al referendum che si è tenuto ieri sull’accordo del 23 giugno tra i sindacati e il management di A-Lu, che cede il ramo d’azienda, e la multinazionale statunitense, che lo rileva, i dipendenti della multinazionale franco-statunitense hanno detto sì, rimuovendo così l’ultimo ostacolo ancora in piedi per l’ufficializzazione dell’operazione, che sarà operativa dal primo luglio. Al voto hanno partecipato 501 persone sui 779 dipendenti dello stabilimento. Hanno votato sì in 459, no in 34. Due le schede bianche, sei nulle.

L’ultima tornata di trattative al Mise tra i sindacati, i vertici italiani di Alcatel-Lucent e Flextronics, si era conclusa con un’ipotesi d’accordo all’alba del 23 giugno, dopo più di 12 ore di confronto, sottoscritta, oltre che da Fim, Fiom e Uilm anche dalle organizzazioni sindacali del lavoro in somministrazione Felsa, Nidil e Uiltemp.

Il verbale siglato al ministero dello Sviluppo economico prevede che Alcatel-Lucent ceda a Flextronics per i prossimi cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque, i diritti esclusivi per il 100% dei prodotti ottici. Alcatel-Lucent garantirà nei prossimi tre anni volumi produttivi che impegneranno il 75% della forza lavoro in essere alla fine del 2014, ovvero 507 su 676 addetti. Il resto delle attività, portate da Flextronics, satureranno il restante 25% della manodopera, con fluttuazioni possibili di più o meno il 15%.

Flextronics ha assunto inoltre l’impegno di non procedere a licenziamenti collettivi almeno per tutto il quinquennio di durata dell’accordo commerciale, impegnandosi inoltre ad assumere a tempo indeterminato, entro il primo settembre 2015, cento lavoratori che oggi lavorano con contratto di somministrazione lavoro, in una posizione equivalente e un inquadramento analogo a quello odierno. Quanto a eventuali assunzioni future, l’accordo stabilisce che i lavoratori somministrati in forza avranno il diritto di precedenza.

“Questa cessione è realmente un’opportunità di sviluppo per Trieste, che diverrà un centro di eccellenza, un punto di riferimento per il mercato del trasporto ottico, in continua crescita nei prossimi anni – aveva detto Roberto Loiola, presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia subito dopo la firma dell’acordo – Flextronics è un leader mondiale nel manufacturing, con competenze riconosciute a tutti i livelli. Con questa acquisizione rafforzerà la sua posizione nel mercato ottico mondiale”.

“Ora si passa al secondo tempo della partita – afferma Giusseppe Ricci (Fim-Cisl) – Il primo impegno da realizzare e quello di cui le parti discuteranno il 30 in Regione con il presidente Serracchiani, dove la Fim auspica che venga definito un percorso con i relativi tempi e risorse che portino all’accordo di programma. Poi nei giorni seguenti la stabilizzazione dei primi 100 lavoratori somministrati per i quali dovranno essere riconosciuti i diritti stabiliti nell’accordo”.

“La Fim – prosegue Ricci – dopo la fiducia dei lavoratori che hanno espresso con il loro consenso al referendum, si ritiene impegnata sin da subito a monitorare l’applicazione dell’accordo. Ora la sfida lanciata da Flextronics di tornare a investire nel nostro paese, raccolta da tutte le parti, si concretizzi soprattutto sulla realizzazione a Trieste di uno stabilimento globale su trasporto ottico con la collaborazione dei nostri centri universitari che sono anche presenti in quell’area”.

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