FINANZA ONLINE

Alibaba debutta nell’Internet banking per Pmi cinesi

Il colosso dell’e-commerce lancia MYBank, attività Internet-only per micro-prestiti. Dovrà superare gli ostacoli regolatori, ma intanto è già viva la competizione nel settore finance tra le Internet companies cinesi, dopo che Tencent ha creato WeBank

Pubblicato il 26 Giu 2015

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La sussidiaria finanziaria del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba lancia la sua Internet bank: una mossa che evidenzia il progetto di Alibaba di ingrandirsi oltre i confini delle vendite online verso un settore, quello dei servizi bancari, ad alto potenziale, perché l’accesso al credito, affidato oggi alle grandi banche statali, è spesso difficoltoso per piccole imprese e consumatori cinesi.

La nuova banca si chiama MYBank ed è di proprietà di Zhejiang Ant Small & Micro Financial Services Group (Ant Financial), affiliata di Alibaba, che ne ha il 30% (tra gli altri investitori c’è Fosun International, uno dei maggiori gruppi privati cinesi). MYBank, come spiega il Financial Times, si è aggiudicata una delle sei nuove licenze bancarie assegnate ad aziende private grazie a un programma del governo cinese volto a diversificare il sistema finanziario nazionale.

“Rispondere alla domanda di chi ha accesso limitato ai servizi finanziari in Cina è la nostra missione”, ha spiegato Eric Jing, executive chairman di MYBank. “MYBank darà prestiti a tassi accessibili a piccole e micro imprese; siamo qui per fornire servizi finanziari non per i ricchi, ma per i piccoli”.

Il lancio di MYBank segnala anche l’intensificarsi della concorrenza tra giganti di Internet cinesi sul terreno dei servizi finanziari. A gennaio la rivale di Alibaba, Tencent, colosso dell’online gaming e dei social media, aveva lanciato la sua attività online per erogare prestiti, WeBank, una joint venture.

Resta da vedere quale sia la praticabilità di un modello di business online-only sul mercato bancario cinese. MYBank ha un capitale registrato di 4 miliardi di yuan (644 milioni di dollari), riporta il Wall Street Journal, ed è pronta a erogare prestiti sotto i 5 milioni di yuan a piccole imprese, imprenditori e anche consumatori; tuttavia, al momento nessuno può aprire conti con MYbank per via di ostacoli regolatori. Le norme attuali del sistema bancario cinese esigono infatti che i clienti si presentino di persona in banca per poter aprire un conto, anche se a marzo il 21st Century Business Herald ha riportato che la banca centrale cinese stava lavorando su nuove regole per permettere l’apertura di conti online-only. Ovviamente, le grandi banche sostengono le regole più severe, mentre le banche più piccole e i player di Internet desiderano un’apertura.

Jing ha spiegato che MYBank si avvale di una tecnologia di riconoscimento facciale “molto matura” che permetterà di veificare le identità via internet; tuttavia le autorità cinesi ne devono ancora approvare l’impiego.

Le difficoltà non finiscono qui: le norme attuali obbligherebbero MYBank ad aprire dei conti di deposito per dare sostegno all’attività di prestito; Jing ha detto però che i regolatori cinesi stanno anche qui lavorando su norme più permissive. “Non abbiamo preso in considerazione i depositi”, ha confermato Jing, spiegando che la banca si fonderà invece sui mercati monetari interbancari per finanziare i suoi prestiti.

Ant Financial, che possiede MYBank, controlla anche Alipay, servizio cinese di pagamenti online simile a PayPal, e Yu’E Bao, la maggiore piattaforma di gestione fondi cinese. Ant Financial è valutata sui 45-50 miliardi di dollari, il che la rende una delle start-up hitech di maggior valore nel mondo, al livello di Xiaomi e Uber. Il fondatore di Alibaba Jack Ma ne è il maggior azionista.

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