Amazon nel mirino della Ue, indagine su fisco in Lussemburgo

L’Antitrust vuole capire se il trattamento riservato dal Lussemburgo alla società possa configurarsi come aiuto di Stato. Un mese fa la Commissione aveva aperto un’inchiesta anche su Apple, Fiat e Starbucks

Pubblicato il 04 Lug 2014

jeff-bezos-amazon-121026104811

L’Unione Europea ha chiesto al Lussemburgo di approfondire i termini del trattamento fiscale riservato ad Amazon (nella foto il ceo Jeff Bezos).È quanto riferito dal Financial Times, che cita due fonti a conoscenza dell’inchiesta dell’antitrust. “Stiamo cercando di capire che tipo di accordo il Lussemburgo abbia siglato con Amazon“, avrebbe dichiarato un funzionario della Ue. La società americana e le autorità del Paese non hanno commentato la notizia.

La Ue sarebbe in particolare preoccupata che il trattamento riservato al colosso dell’e-commerce si possa configurare come un aiuto di Stato. Negli ultimi bilanci il gruppo statunitense sottolinea l’efficienza della struttura fiscale del Paese, che ha consentito una riduzione dell’imposizione di 8 punti percentuali al 31,8%.

Nel mirino della Commissione europea per la concorrenza ci sono già i trattamenti fiscali garantiti dall’Irlanda ad Apple, dal Lussemburgo a Fiat Finance & Trade, società finanziaria lussemburghese controllata al 100% da Fiat, e dall’Olanda a Starbucks. L’autorità europea intende approfondire in particolare la pratica del cosiddetto transfer-pricing, che consente di ridurre al minimo l’imposizione fiscale grazie ai trasferimenti infragruppo, avvalendosi di volta in volta dei regimi di tassazione agevolati dei diversi Paesi in cui hanno sede le società di uno stesso gruppo.

“Nel contesto attuale di ristrettezze dei bilanci pubblici, è particolarmente importante che le grandi multinazionali paghino la loro giusta quota di tasse. Secondo le regole dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato, le autorità nazionali non possono adottare misure che permettano ad alcune aziende di pagare meno tasse di quanto dovrebbero, se le norme fiscali dello Stato membro sono state applicate in modo equo e non discriminatorio”, ha affermato il commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia in occasione dell’ufficializzazione dell’inchiesta.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati