LA DISPUTA LEGALE

Apple ed Epic Games, continua il rimpallo di accuse. Nuovo documento in Tribunale

Nell’ambito del processo in cui bisognerà stabilire se il sistema di pagamento dell’App store violi o no le leggi antitrust, il gruppo guidato da Tim Cook deposita una relazione in cui punta il dito contro l’assenza di elementi a suo carico. E chiede di respingere il ricorso

Pubblicato il 25 Mar 2022

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Continua il botta e risposta tra Apple ed Epic Games, impegnate in una disputa legale che sembra non approdare ad alcun compromesso. Ieri il gruppo guidato da Tim Cook ha comunicato ai giudici della corte d’appello che il produttore di videogiochi non è riuscito a portare in giudizio alcuna prova che le politiche chiave dell’App Store violino la legge antitrust statunitense.

L’evoluzione del caso

L’anno scorso Epic Games, nota per il suo gioco “Fortnite“, aveva sostanzialmente perso il procedimento avviato per verificare se le regole di pagamento previste da Apple per il suo marketplace di app fossero anticoncorrenziali. La decisione dei giudici ha rilevato che Apple aveva motivi adeguati per costringere alcuni produttori di app come Epic a utilizzare il suo sistema di pagamento e a ricevere commissioni dal 15% al 30% sulle loro vendite. A seguito della sentenza, Epic ha presentato ricorso presso la nona Corte d’Appello del circuito degli Stati Uniti.

Il documento depositato al tribunale

Nella sua risposta Apple ha affermato che Epic Games non è riuscita a proporre un’alternativa ragionevole alle politiche dell’App Store. “Epic chiede alla magistratura di cambiare radicalmente l’App Store costringendo l’azienda ad abbandonare il modello integrato di distribuzione e distribuzione di contenuti digitali che, tra molti altri vantaggi competitivi, aiuta a salvaguardare la sicurezza e la privacy degli utenti”, si legge nel documento depositato al tribunale. Sia Apple che Epic Games dovrebbero presentare un secondo round di argomentazioni prima che la commissione d’appello convochi un’udienza, forse per il prossimo anno.

A sostegno dell’appello di Epic, i procuratori generali di 34 stati degli Stati Uniti e del Distretto di Columbia hanno dichiarato a gennaio che Apple sta soffocando la concorrenza attraverso il suo app store mobile, mentre esperti e critici della decisione del tribunale di grado inferiore – nota Reuters – hanno affermato che è sorprendente che il giudice abbia ritenuto che Apple avesse violato la legge sulla concorrenza sleale della California, ma non la legge antitrust federale. Allo stesso modo, Apple nel suo ricorso di giovedì ha messo in dubbio come potrebbe essere ritenuta responsabile ai sensi della legge statale se le sue pratiche non sono state dichiarate illegali ai sensi della legge federale.

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