SECONDARY TICKETING

Bagarini online, 10 indagati per truffa e aggiotaggio

Un “raggiro” da 1 milione di euro: lo stabilisce la Procura di Milano nell’indagine sul secondary ticketing. In ballo concerti dal 2011 a oggi dei Coldplay, U2, Bruce Springsteen, Vasco Rossi. Nel mirino le società Di and Gi, Live Nation, Live Nation Italia e Vivo

Pubblicato il 30 Giu 2017

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Sono 10 gli indagati dalla Procura di Milano alla conclusione delle indagini che il pm Adriano Scudieri ha affidato al Nucleo Polizia tributaria sul “bagarinaggio online”. L’inchiesta ha messo a nudo il meccanismo con cui le società di secondary ticketing truffavano gli acquirenti dei biglietti di concerti. Nel mirino Di e Gi, Live Nation, Live Nation Italia, Vivo e Viagogo, le aziende che avevano escogitato il metodo per aumentare fino al 90% il valore dei biglietti per i grandi concerti di San Siro, dal 2011 sino a pochi mesi fa, dai Coldplay agli U2 passando per Bruce Springsteen e Vasco Rossi.

I vertici delle società organizzatrici Domenico D’Alessandro, Roberto De Luca, Antonella Lodi e Corrado Rizzotto sono accusati di aggiottaggio e truffa per la stipula di accordi con Viagogo per la cessione di un elevato numero di biglietti prevedendo la “retrocessione del 90% dell’intero in favore delle stesse società”. Viagogo immetteva online i biglietti acquistati a prezzo normale in gran quantità, aumentandone il prezzo sino al 90%. Gli artisti sarebbero stati all’oscuro di questo meccanismo, smascherato per la prima volta da una inchiesta delle Iene. Vivo srl avrebbe venduto biglietti per un importo di 798 mila euro, riporta la Repubblica, ottenendo dalla rivendita guadagni per 222 mila euro, mentre Live Nation avrebbe ottenuto dal bagarinaggio on line da 1 milione e 200 mila euro.

La replica di Live Nation Italia che “prende atto del ridimensionamento dell’accusa in seguito all’abbandono dell’ipotesi di “associazione a delinquere” in precedenza delineata”. La società è “certa di poter dimostrare l’inconsistenza degli illeciti ipotizzati dalla pubblica accusa”.

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