REGOLAZIONE

Banda ultralarga, Ofcom dà via ai test sui prezzi di accesso wholesale di BT

Il regolatore Uk monitorerà le condizioni con cui gli Olo accedono alla fibra. Ma accoglie le indicazioni Ue: l’ex incumbent deve mantenere un margine sulle tariffe applicate

Pubblicato il 19 Mar 2015

Patrizia Licata

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Il regolatore britannico delle telecomunicazioni Ofcom predisporrà un monitoraggio dei prezzi che British Telecom fa pagare alle telco rivali per accedere alla sua rete in fibra ultra-veloce.

Le concorrenti di BT, come TalkTalk, si lamentano da tempo che l’ex incumbent impone tariffe eccessive sull’accesso wholesale alla sua infrastruttura e finanzia così i suoi servizi, come l’acquisto dei diritti sportivi che British Telecom ora offre ai suoi clienti all’interno dell’abbonamento alla banda larga.

Ofcom aveva delineato un piano a gennaio per effettuare un test della compressione dei margini su BT, per misurare il divario tra il prezzo wholesale che il gruppo fa pagare alle telco rivali e il prezzo retail che impone ai clienti finali e valutare se esista margine sufficiente per i concorrenti per trarre profitto dall’infrastruttura di BT.

La Commissione europea si è detta tuttavia preoccupata dall’iniziativa, indicando che all’ex incumbent va garantita la flessibilità nelle sue strategie di prezzo per coprire i costi, compreso l’acquisto dei diritti sportivi.

Ofcom ora ha detto di aver preso nota delle considerazioni della Commissione Ue e che provvederà a predisporre il test, convinta che BT passerà la prova, ma anche a far sì che gli eventuali aumenti dei costi di BT si riflettano nei prezzi che applica.

Solo pochi giorni fa il capo della divisione consumer di BT, John Petter, respingendo le argomentazioni delle rivali che vorrebbero lo scorporo della visione di rete di BT, Openreach, ha negato che il gruppo telecom abbia usato i profitti generati da Openreach per finanziare le recenti acquisizioni di diritti televisivi e si è detto aperto al test di compressione dei margini.

Ofcom ha avviato nei giorni scorsi anche una vasta revisione dei mercati delle comunicazioni digitali del Regno Unito, “con l’obiettivo di garantire che i fornitori di servizi di comunicazione continuino a soddisfare le esigenze di consumatori e aziende”, come indicato da una nota del regolatore.

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