BlackBerry sospende la ricerca di un Chief Executive Officer: l’attuale ceo ad interim, John Chen, resterà in carica finché “l’azienda non tornerà finanziariamente solida”.
Lo ha confermato al New York Times il portavoce aziendale, Adam Emery, spiegando che la caccia al nuovo numero uno è “per il momento passata in secondo piano” e che lo stesso Chen ha assicurato di voler rimanere al suo posto per contribuire a risollevare le sorti della casa produttrice di smartphone.
Chen è stato nominato alla guida dell’azienda canadese contestualmente all’abbandono, il 4 novembre scorso, del piano di vendita del gruppo e alla scelta di Blackberry di ricevere un miliardo di dollari di investimenti vendendo l’equivalente di debito convertibile al suo principale azionista, Fairfax Financial Holdings, e ad altri investitori istituzionali.
Da allora il ceo ad interim ha avviato una ristrutturazione aziendale che ha visto alcuni alti dirigenti uscire di scena e altri fare il loro ingresso in azienda. A tre settimane dal suo insediamento Chen ha nominato un nuovo Cfo (Chief financial officer), James Yersh, mentre sono usciti di scena senza essere sostituti Kristian Tear, Coo, e il Cmo Frank Boulben, entrambi nominati dal precedente Ceo Thorsten Heins circa un anno fa.
A fine dicembre il ceo ha annunciato la prima nomina-chiave: John Sims, ex presidente dei servizi mobile di Sap, è diventato il nuovo presidente dei global enterprise services. Inoltre James S. Mackey è stata designato vice presidente esecutivo per il Corporate Development e Strategic Planning, mentre Mark Wilson è stato nominato vice presidente senior del Marketing. Entrambi hanno lavorato in passato con Chen.
Intanto il 23 dicembre la trimestrale ha confermato le cattive condizioni in cui versa la società canadese, che ha chiuso il terzo trimestre con una perdita di 4,4 miliardi di dollari, o 8,37 dollari ad azione, a causa dei costi di ristrutturazione e delle mancate vendite. Al netto la perdita risulta pari a 354 milioni di dollari, o 67 cent ad azione, contro i 46 cent attesi dal mercato. I ricavi sono scesi a 1,9 miliardi di dollari, contro 1,59 miliardi stimati dagli analisti, ma a malapena la società è riuscita a superare il milione di device BB10 venduti. Sorprendentemente, però, il titolo Blackberry a Wall Street non ha sofferto: dopo aver perso il 7% del valore al momento dell’annuncio dei risultati ha finito col guadagnare il 13%.
La reazione del mercato è stata indotta dall’accordo di partnership quinquennale siglato da Blackberry con Foxconn Tecnology per la produzione di telefonini low-end destinati ai mercati emergenti come l’Indonesia, dove l’azienda è ancora un marchio forte.