L'OPERAZIONE

Call center Wind Tre, si tratta sui lavoratori

Incontro tra la compagnia, Comdata e i sindacati. Sul tavolo il futuro di 900 addetti dislocati tra Cagliari, Palermo, Roma e Genova

Pubblicato il 26 Giu 2017

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Si scalda la partita sulla cessione dei call center di Wind Tre. E’ in corso a Roma, nella sede degli industriali, un vertice tra sindacati, Wind Tre e Comdata per discutere della cessione del ramo d’azienda dei call center interni delle sedi di Cagliari, Palermo, Roma e Genova del neonato colosso delle telecomunicazioni, nato dalla fusione, nei mesi scorsi, delle compagnie Wind e H3g, che occupa circa 900 addetti di cui 300 a Palermo. Proprio nel capoluogo siciliano un gruppo di lavoratori è tornato a protestare con un sit-in, in piazza Indipendenza, davanti a Palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione. “Abbiamo chiesto stamattina – dice Marilena Sansone della Slc Cgil – un incontro con il governatore o un rappresentante del governo regionale, ma ad ora non siamo ricevuti da nessuno”.

Wind Tre ha assicurato che la cessione non comporterà alcun licenziamento e si è detta disponibile ad individuare, d’intesa con il sindacato, ulteriori garanzie per tutti i dipendenti coinvolti, compreso il mantenimento delle attuali sedi di lavoro, con l’obiettivo di giungere ad un accordo innovativo che rafforzi il settore dei contact center in Italia.

Comdata che si è “accaparrata” i call center ha nel proprio organico 36.000 dipendenti, un fatturato di 600 milioni di euro e può contare su un portafoglio clienti diversificato (oltre 400 aziende servite in 14 nazioni). Per il mercato delle telco, che apporta all’azienda il 59% dei ricavi totali, Comdata ha stretto, nel passato, partnership con Wind, Tim, Vodafone, Fastweb, Telefonica, O2, Orange, At&T, Personal, Kpn, Tigo, Nextel. In Italia, dove ha una quota di mercato del 20% in termini di ricavi, l’azienda conta oltre 6.600 dipendenti e un organico che è cresciuto (+7,3%) tra il 2015 e il 2016.

Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del mese di agosto 2017, alla consultazione con i rappresentanti dei lavoratori e all’approvazione da parte della commissione per la concorrenza in Francia.

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