Caso Apple, Kroes contro Vestager: “Decisione sbagliata”

Secondo l’ex commissario all’Antitrust le norme Ue sugli aiuti di Stato non possono essere usate per riscrivere le leggi fiscali dei singoli Paesi europei. No all’elusione fiscale, ma la “forzatura” mina il lavoro sulla trasparenza fatto dall’Ocse

Pubblicato il 02 Set 2016

Patrizia Licata

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La decisione dell’Unione europea su Apple è ingiusta: lo ha dichiarato l’ex commissario Ue all’Antitrust Neelie Kroes sul Guardian commentando la conclusione dell’indagine della Commissione europea sul tax ruling ottenuto da Apple in Irlanda, un accordo fiscale giudicato contrario alle norme Ue sugli aiuti di Stato. Secondo l’Ue, la casa di Cupertino deve all’Irlanda 13 miliardi di euro di tasse non pagate, perché il vantaggio ottenuto sulle altre imprese è sleale. L’Ue ha preso decisioni simili l’anno scorso nei confronti di Starbucks e Fiat, per accordi fiscali favorevoli ottenuti nei Paesi Bassi, e sta ancora indagando su Amazon e McDonald’s per i tax ruling negoziati in Lussemburgo.

La Kroes non è però d’accordo con quanto decretato da chi le è succeduta alla guida dell’Antitrust europeo, Margrethe Vestager: “Gli Stati membro dell’Ue hanno il diritto sovrano di determinare le loro leggi fiscali”, ha dichiarato la Kroes. “Le norme sugli aiuti di Stato non possono essere usate per riscrivere queste leggi. Invece, l’attuale indagine su possibili aiuti di Stato illeciti ottenuti tramite i tax ruling sembra voler fare proprio questo”.

La Kroes ha criticato anche il carattere retroattivo della decisione europea: l’Antitrust ha detto che Apple ha pagato meno tasse di quanto lecito (lo 0,005% sugli utili 2014, praticamente 50 euro ogni milione) dal 2003 al 2014, ma per l’ex commissario Ue un principio fondamentale delle leggi fiscali è che i cambiamenti non si applicano aal passato: “Non si possono cambiare le regole del gioco con una specifica sentenza sugli aiuti di Stato e poi cercare di recuperare le tasse non pagate negli anni precedenti. Far questo è sostanzialmente ingiusto e arreca danno alla concorrenza, alla crescita e agli introiti fiscali in Europa. Ci sono anche seri dubbi sulla certezza legale e la corretta applicazione della legge”.

La Kroes, olandese, commissario Ue Antitrust dal 2004 al 2010, oggi non è più in politica ma siede nel public policy board (un comitato ad hoc che consiglia su temi regolatori e di politiche pubbliche) di Uber, azienda americana che usa delle sussidiarie in Olanda dove trasferisce i suoi ricavi (lontano dal fisco statunitense, sottolineano alcuni).

“Siamo tutto d’accordo sul fatto che occorre trovare una soluzione all’elusione fiscale, ma si tratta di una riforma che deve nascere da un processo legislativo trasparente all’interno dell’Ue e costruendo un accordo su scala internazionale”, secondo la Kroes.

La Kroes pensa che se la Commissione europea usa le leggi sugli aiuti di Stato per forzare le aziende a pagare le dovute tasse minerà il lavoro compiuto dall’Ocse per ottenere maggiore trasparenza sulle tasse che le multinazionali pagano e sui sistemi di elusione fiscale basati sulla costruzione di strutture artificiali, le ormai molto note scatole cinesi di controllate con sedi in paesi che offrono condizioni fiscali molto vantaggiose.

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