INTELLIGENZA ARTIFICIALE

ChatGpt: Google apre ai dipendenti, Amazon vieta

Approcci diversi nei confronti della nuova tecnologia. Intanto OpenAi lancia uno strumento progettato per capire se un testo è generato dall’uomo o scritto da un computer

Pubblicato il 01 Feb 2023

Domenico Aliperto

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Sull’onda del successo di ChatGpt, Google sta testando nuovi prodotti di chat alimentati dall’intelligenza artificiale. Sono state avviate vere e proprie sessioni comparative in cui i dipendenti mettono sistematicamente a confronto le soluzioni di Alphabet con la piattaforma creata da OpenAi. Secondo la Cnbc, che ha visionato documenti interni e ha parlato con alcune fonti della società, nelle ultime settimane i dirigenti hanno chiesto a un maggior numero di collaboratori un feedback su questi sforzi.

I test comparativi condotti da Google su ChatGpt

Tra gli esperimenti in corso, per esempio, c’è quello condotto su “Apprentice Bard“. L’interfaccia è simile a quella di ChatGpt: gli utenti possono quindi inserire una domanda in una finestra di dialogo e ottenere una risposta testuale, fornendo poi un feedback sulla risposta. In base ad alcune risposte visionate dalla Cnbc, le risposte di Apprentice Bard possono includere eventi recenti, una funzione non ancora implementata su ChatGpt.

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I test sul prodotto arrivano dopo una recente riunione di tutti i dipendenti che hanno espresso preoccupazioni sul vantaggio competitivo dell’azienda nel campo dell’Ia, data l’improvvisa popolarità di ChatGpt, che ora gode del sostegno finanziario di Microsoft.
Il capo dell’Ia di Google, Jeff Dean, ha detto ai dipendenti che l’azienda corre molti più “rischi di reputazione” nel fornire informazioni sbagliate e quindi si sta muovendo “in modo più prudente rispetto a una piccola startup”. Tuttavia, lui e Pichai hanno lasciato intendere che Google potrebbe lanciare prodotti simili al pubblico nel corso dell’anno. L’attività principale di Google è la ricerca sul web e l’azienda si è a lungo vantata di essere un pioniere dell’intelligenza artificiale.
In particolare, il chatbot Apprentice Bard utilizza la tecnologia di conversazione LaMda (Language Model for Dialogue Applications) di Google. “Al team LaMda è stato chiesto di dare priorità al lavoro su una risposta a ChatGpt”, si legge nella nota visionata dalla Cnbc. “Nel breve termine, questa ha la precedenza sugli altri progetti”, continuava l’e-mail, avvertendo che alcuni dipendenti avrebbero smesso di partecipare ad alcune riunioni non correlate.

I team di Google stanno testando la chat LaMda in versione beta contro la stessa ChatGpt. In documenti separati, sono stati selezionati esempi di richieste e risposte in un confronto fianco a fianco. Un esempio di test comparativo si basava su un indovinello che chiedeva a entrambi i chatbot: “Tre donne sono in una stanza. Due di loro sono madri e hanno appena partorito. Ora entrano i padri dei bambini. Qual è il numero totale di persone nella stanza?”. Il documento mostra che ChatGpt è spiazzato, rispondendo “ci sono cinque persone nella stanza”, mentre LaMda risponde correttamente che “ci sono sette persone nella stanza”.

Apprentice Bard ha sostituito Meena, una versione precedente di chatbot intelligente che era stata lanciata internamente ma poi sospesa. Nelle ultime settimane i dipendenti hanno notato che le risposte di Apprentice Bard sono diventate più avanzate.

Amazon mette ChatGpt al bando

Strategia completamente inversa, almeno in via ufficiale, per Amazon, che ha chiesto ai dipendenti di non fornire a ChatGpt alcun tipo di informazione aziendale. Secondo la società, infatti, OpenAi non sarebbe trasparente sul trattamento delle informazioni aziendali riservate, e si sarebbero inoltre registrati casi in cui le risposte date da ChatGpt hanno riportato dati simili a quelli disponibili all’interno di Amazon.

Il caso è scoppiato dopo che molti dipendenti del colosso dell’ecommerce hanno iniziato a utilizzare il chatbot per migliorare produttività e linee di codice, facendo domande su come sfruttare l’intelligenza artificiale e per ottimizzare le performance dei dispositivi di lavoro.

I vostri dati potrebbero essere utilizzati da ChatGpt per addestrare nuove implementazioni della piattaforma, e non vorremmo che le sue risposte includano o somiglino alle nostre informazioni riservate”, ha comunicato un avvocato di Amazon ai dipendenti, secondo quanto riportato da Business Insider, che precisa di aver visionato “diversi casi in cui i risultati corrispondono strettamente a materiale esistente”.

L’intenzione di Amazon, quindi, è quella di evitare di fornire un aiuto involontario nell’addestramento di ChatGpt, cercando anche di non diffondere informazioni sui suoi nuovi prodotti in fase di sviluppo. La sfida è più ardua del previsto, vista la mole di richieste ricevute dai dipendenti, i quali sostengono che l’uso del prodotto permetta di decuplicare la velocità di revisione dei codici.

Open Ai lancia uno strumento per identificare testi scritti da computer

Nel frattempo OpenAi ha presentato uno strumento progettato per capire se un testo è generato da un essere umano o se è compilato da un computer. Si tratta di una risposta indirizzata prima di tutto ai dubbi espressi dal mondo dell’education: le scuole si sono infatti affrettate a limitare l’uso di ChatGpt per il timore che il software possa danneggiare l’apprendimento. Sam Altman, amministratore delegato di OpenAi, ha detto che l’istruzione è cambiata in passato dopo l’avvento di tecnologie come le calcolatrici, ma ha anche affermato che l’azienda potrebbe aiutare gli insegnanti a individuare i testi scritti dall’Ia. Il nuovo strumento di OpenAi può commettere errori ed è un work in progress, hanno scritto i dipendenti dell’azienda Jan Hendrik Kirchner, Lama Ahmad, Scott Aaronson e Jan Leike in un post sul blog, sottolineando che OpenAi vorrebbe avere un feedback sul classificatore da parte di genitori e insegnanti.

“Nelle nostre valutazioni su un ‘challenge set’ di testi in inglese, il classificatore ha identificato correttamente il 26% dei testi scritti dall’intelligenza artificiale (veri positivi) come ‘probabilmente scritti dall’intelligenza artificiale’, mentre ha erroneamente etichettato il testo scritto dall’uomo come scritto dall’intelligenza artificiale il 9% delle volte (falsi positivi)”, sostiene OpenAi.

Attualmente, il tool non è in grado di analizzare input contenenti meno di mille caratteri e OpenAi non consiglia di utilizzarlo in lingue diverse dall’inglese. Inoltre, il testo proveniente dall’Ia può essere leggermente aggiornato per impedire al classificatore di determinare correttamente che non è principalmente opera di un umano, hanno scritto i dipendenti.

ChatGpt, i potenziali use case per il business

Ma il settore dell’education è solo uno dei tanti che potrebbero trarre enorme beneficio dall’utilizzo massivo (e sicuro) dello strumento. I comparti più promettenti per l’applicazione della tecnologia sono, stando all’analisi di Bern Elliott, Vp di Gartner Research, la computer vision, il software engineering e la ricerca e sviluppo in ambito scientifico.

L’aspetto più interessante di ChatGpt, secondo Elliott, è il fatto che sia una fusione “perfetta” tra la tecnologia delle chatbot e il Gpt3: il risultato è quello di abilitare un nuovo modello di interazione e la capacità di produrre autonomamente contenuti che hanno sempre più caratteristiche simili a quelli “umani”, grazie a una serie di progressi compiuti negli ultimi anni su entrambi i fronti.

Nel gruppo degli use case di business che varrebbe la pena di citare, secondo lo studioso, ci sono quelli per creare immagini partendo da testi, o per generare, revisionare e valutare codici per il linguaggio naturale, ad esempio nel campo degli smart contract. Ma anche l’healthcare potrebbe sfruttare l’intelligenza artificiale della piattaforma per la creazione di nuovi farmaci o per la decifrazione di sequenze genomiche per la classificazione delle malattie.

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