STRATEGIE

Chip, Draghi: “Priorità è aumentare la produzione, aperti a investimenti esteri”

Il presidente del Consiglio: “Il Chips Act della Commissione europea passo in avanti per aumentare le risorse nella ricerca e rafforzare la filiera”. L’Italia mette sul piatto 4 miliardi

Pubblicato il 23 Mar 2022

draghi

“Il rafforzamento dell’economia europea passa anche dalla tutela delle aree industriali strategiche, da sostenere con adeguati investimenti in innovazione e ricerca scientifica e tecnologica. Una priorità è aumentare la produzione di microchip in Europa”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni nell’Aula della Camera in vista della riunione del Consiglio europeo di domani e dopodomani.

“Secondo un recente studio del Fondo Monetario Internazionale ha stimato che l’anno scorso le strozzature nelle catene del valore sono costate all’area euro circa il 2% di Pil – ha proseguito – L’ambizione europea è aumentare la propria quota di mercato dal 10 al 20 per cento della produzione globale di chip entro il 2030. Questo incremento ci permetterebbe di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a fronte di eventuali ritardi nelle importazioni. Il ‘Chips Act’ della Commissione europea costituisce un importante passo in avanti per raggiungere questi obiettivi. Intendiamo aumentare gli investimenti nella ricerca, e sviluppare e rafforzare una capacità produttiva verticalmente integrata, che assicuri un’effettiva autonomia nella produzione e packaging dei microchip”.

Il presidente del Consiglio ha quindi ricordato che, a livello nazionale, “il Governo ha approvato a inizio mese la creazione di un fondo da oltre 4 miliardi per sviluppare l’industria e la ricerca sui semiconduttori e sulle tecnologie innovative. Dobbiamo rimanere aperti anche agli investimenti esteri, ma con un approccio coordinato fra Stati membri e norme che favoriscano le ricadute positive per l’intera industria europea”.

Il Chips Act della Ue

Assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti e la leadership nelle tecnologie dei semiconduttori. E’ questo l’obiettivo dello European Chips Act, presentato oggi dalla Commissione europea. Si tratta di una serie di misure con le quali si intende mobilitare oltre 40 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati. L’obiettivo a medio termine è prevenire, preparare, anticipare e rispondere rapidamente a qualsiasi futura interruzione delle catene di approvvigionamento, insieme agli Stati membri e ai partner internazionali. L’obiettivo di lungo termine è invece raddoppiare l’attuale quota di mercato della Ue al 20% nel 2030.

I chip sono infatti risorse strategiche per catene del valore industriali fondamentali. Nel quadro della trasformazione digitale stanno emergendo nuovi mercati per l’industria dei chip, quali le automobili altamente automatizzate, il cloud, l’Internet delle cose (IoT), la connettività (5G/6G), lo spazio/la difesa, le capacità di calcolo e i supercomputer. I semiconduttori sono inoltre al centro di forti interessi geopolitici, e da essi dipende la capacità dei paesi di agire (sul piano militare, economico e industriale) e di promuovere il digitale.

Il pacchetto di proposte Ue rappresenta dunque un guanto di sfida economica, ma anche politica, agli Stati Uniti e alla Cina.

Questi i pilastri della proposta:

  • L’iniziativa Chips for Europe che metterà in comune risorse dell’Unione, degli Stati membri e di terzi paesi associati ai programmi dell’Unione esistenti, nonché il settore privato, attraverso la rafforzata Chips Joint Undertaking risultante dal riorientamento strategico delle attuali imprese comuni per le tecnologie digitali chiave. Verranno messi a disposizione 11 miliardi di euro rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione esistenti, per garantire la diffusione di strumenti avanzati per semiconduttori, linee pilota per la prototipazione, test e sperimentazione di nuovi dispositivi per applicazioni innovative nella vita reale, per formare il personale e per sviluppare un approfondimento comprensione dell’ecosistema dei semiconduttori e della catena del valore.
  • Un nuovo quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento attraendo investimenti e rafforzandolo capacità produttive di chip ad alta efficienza energetica. Inoltre, un Fondo Chips faciliterà l’accesso ai finanziamenti per le start-up per aiutarle a maturare le loro innovazioni e ad attrarre investitori. Previsto anche uno strumento dedicato di investimento nell’ambito di InvestEu per sostenere le scale-up, le Pmi e per facilitare la loro espansione sul mercato.
  • Un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare l’offerta di semiconduttori, stimare la domanda e anticipare le carenze. Monitorerà la catena del valore dei semiconduttori raccogliendo informazioni chiave dalle aziende per mappare i principali punti deboli e colli di bottiglia. Raccoglierà una valutazione comune delle crisi e coordinerà le azioni da intraprendere da inserire, poi, in un nuovo pacchetto di strumenti di emergenza.

La Commissione propone inoltre una raccomandazione di accompagnamento agli Stati membri. Si tratta di uno strumento con effetto immediato per attivare il meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione: ciò consentirà sin d’ora di discutere e decidere misure di risposta alle crisi.

Gli Stati membri sono incoraggiati ad avviare immediatamente gli sforzi di coordinamento in linea con la raccomandazione per comprendere l’attuale stato della catena del valore dei semiconduttori nell’Ue, così da anticipare possibili perturbazioni e adottare le misure correttive necessarie per superare l’attuale carenza fino all’adozione del regolamento. Le proposte della Commissione relative a una legge europea sui semiconduttori dovranno essere discusse dal Parlamento europeo e dagli Stati membri nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Se sarà adottato, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’Ue.

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