LA RICERCA

Symantec: file sharing rischioso per le Pmi

Il 74% dei dipendenti delle imprese utilizza soluzioni per la condivisione dei file. Perdita di dati e danni da malware le conseguenze più gravi. Rowan Trollope: “Per il 71% delle aziende attacchi fatali”

Pubblicato il 10 Lug 2012

F.Me.

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Il file sharing mette a rischio la sicurezza della Pmi. E’ quanto emerge dalla 2012 Smb File Sharing Survey di Symantec, che ha rivelato come i dipendenti delle piccole-medie imprese adottino in misura crescente soluzioni di file sharing online per uso personale senza l’autorizzazione da parte dell’IT.

“Un incredibile 71% delle piccole imprese che subiscono un attacco informatico non si riprende più: è fatale – sottolinea Rowan Trollope, group president, Smb and .cloud, Symantec – Essendo i primi utilizzatori di tecnologie cloud, come il file sharing, le Pmi hanno bisogno di adottare pratiche di sicurezza, specialmente quando si utilizza una soluzione che potrebbe non essere stata creata per le imprese. Dal momento che i dipendenti utilizzano sempre più di frequente servizi cloud consumer al lavoro, il rischio per le Pmi non può che crescere.”

Il 74% degli intervistati ha dichiarato di adottare soluzioni di file sharing online per rinforzare la propria produttività. Inoltre, il 61% degli intervistati ha dichiarato che i dipendenti possono essere piuttosto o molto influenti quando si tratta di adottare soluzioni di file sharing internamente, alla pari dell’utilizzo di un dispositivo mobile (63%), di un PC/laptop/tablet (64%) e dei social media (53%).

Molti intervistati hanno riconosciuto i rischi potenziali per le proprie aziende legati alla scarsa gestione del file sharing. Tra gli intervistati, i rischi citati quali potenziali preoccupazioni includono la condivisione di informazioni riservate utilizzando soluzioni non approvate (44%), malware (44%), perdita di informazioni riservate o proprietarie (43%), la violazione di informazioni riservate (41%), imbarazzo o danni al brand e alla reputazione (37%), e violazione delle norme (34%). Inoltre, la mancata applicazione delle policy aumenta anche i rischi secondo molti intervistati, dato che più di un quinto (22%) non ha attuato policy restrittive sulle modalità di accesso e condivisione di file.

I comportamenti dei dipendenti che utilizzano il file sharing indicano un ulteriore rischio potenziale per la sicurezza. Alla domanda su cosa dovrebbe fare un dipendente quando c’è la necessità di condividere un file di grandi dimensioni, gli intervistati hanno risposto che chiederebbero aiuto all’IT (51%), utilizzerebbero una soluzione suggerita da un cliente, un fornitore o un partner (42%), adotterebbero il sistema IT in uso (33%), o cercherebbero online e scaricherebbero una soluzione gratuita (27%). Inoltre, il 41% ha indicato che la reputazione del brand danneggiata è una preoccupazione quando si tratta di file sharing.

Molti dei file condivisi sia internamente che esternamente stanno significativamente aumentando di dimensione. Un intervistato su sette (14%) ha riferito che la dimensione media dei file attualmente condivisi dalla loro azienda è di più di un 1 GB, mentre tre anni fa, solo il 6% indicava che la dimensione media dei file era maggiore di 1 GB.

Gli intervistati hanno indicato che il numero di dipendenti che lavorano da remoto e/o da casa è via via aumentato nel corso degli ultimi tre anni, e il numero è destinato a crescere. Gli intervistati hanno previsto che tra un anno il 37% delle Pmi avrà dipendenti che lavorano da remoto (fino al 22% di tre anni fa e il 32% oggi), e il 32% avrà dipendenti che lavorano da casa (fino al 20% di tre anni fa e il 28% di oggi).

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