IL CONFLITTO

Crisi dei chip, Biden lancia l’allerta all’industria Usa: “Pronti a reagire alle ritorsioni russe”

Il Governo Usa si prepara a fronteggiare interruzioni nella catena di approvvigionamento in risposta alle misure contro la crisi con l’Ucraina. Si cercano fonti alternative

Pubblicato il 11 Feb 2022

europa3, chip

La tensione Usa-Russia sull’Ucraina acuisce la crisi dei chip. Washingon, riporta Reuters, chiama a rapporto le industrie dei chip del Paese e le esorta a “diversificare la propria catena di approvvigionamento” nel caso in cui la Russia possa vendicarsi contro la minaccia di limitazione delle esportazioni Usa bloccando l’accesso ai materiali chiave.

La dipendenza Usa da Russia e Ucraina

La possibilità di eventuali ritorsioni sta prendendo forza dopo che Techcet, un gruppo di ricerche di mercato, ha pubblicato un rapporto che evidenzia la dipendenza delle aziende Usa di semiconduttori dai materiali di origine russa e ucraina, in primis neon e palladio.

Secondo le stime di Techcet, oltre il 90% delle forniture statunitensi di neon per semiconduttori proviene dall’Ucraina, mentre il 35% del palladio statunitense proviene dalla Russia.

Industria Usa del chip pronta a reagire

All’incontro hanno partecipato Peter Harrell, che siede nel Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, e i membri dell’industria dei chip. I top manager sono stati “esortati” a trovare fonti alternative. Joe Pasetti, vicepresident dell’associazione Semi che raccoglie i fornitori di chip ha inviato un’e-mail ai membri per valutare eventuali danni alla produzione di chip.

Il neon, fondamentale per i laser utilizzati per produrre chip, è un sottoprodotto della produzione siderurgica russa, secondo Techcet. Viene poi purificato in Ucraina. Il palladio è utilizzato nei sensori e nella memoria, tra le altre applicazioni.

Le misure Usa contro la Russia

L’amministrazione Biden ha minacciato di imporre ampi controlli sulle esportazioni contro la Russia se dovesse invadere l’Ucraina. La Russia, che ha schierato oltre 100.000 soldati lungo il confine con l’Ucraina, nega di voler attaccare.

“Anche se ci fosse un conflitto in Ucraina, non si interromperebbe l’offerta. Farebbe salire i prezzi – ha fatto sapere un industriale – e il mercato si restringerebbe. I gas diventerebbero piuttosto scarsi. Ma non fermerebbe la produzione di semiconduttori”.

Secondo una startup di progettazione di chip i disordini in Ucraina hanno causato un aumento dei prezzi del gas raro e potrebbero causare problemi di fornitura. William Moss, portavoce di Intel, ha affermato che non si prevedono impatti sulla fornitura di neon.

Ma il problema rimane all’ordine del giorno perché le forniture globali di chip sono limitate e gli ordini di chip dovrebbero solo aumentare. Techcet stima che la domanda di tutti i materiali aumenterà di oltre il 37% nei prossimi 4 anni. I prezzi dei neon sono aumentati del 600% prima dell’annessione della penisola di Crimea all’Ucraina da parte della Russia nel 2014, poiché le aziende di chip facevano affidamento su alcune società ucraine, secondo la US International Trade Commission.

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