STRATEGIE

Dell si “riprende” VMware e punta alla Borsa

Operazione cash and equity da oltre 21 miliardi di dollari, di cui 9 miliardi in contanti: i Cda di Dell e di Vmware hanno approvato il buy-out dei detentori di titoli Class V di Vmware. Michael Dell e il fondo Silver Lake sempre più “forti”

Pubblicato il 02 Lug 2018

Patrizia Licata

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Dell Technologies ha proposto agli azionisti di Vmware un accordo con cui offre un mix di contanti e azioni per rilevare le loro azioni Vmware performance tracking (DMVT, create nel 2016 al momento della fusione tra Dell  e Emc). L’accordo prevede che le azioni Class V siano convertite in azioni comuni Class C. La mossa di Dell Technologies, riporta Reuters, nasce innanzitutto dal desiderio di semplificare la sua complessa struttura proprietaria senza gravare sui conti, dove già ha un indebitamento di circa 50 miliardi di dollari, ma come risultato Dell diventerà un titolo scambiato sui listini pubblici.

In base all’accordo, già approvato dai Cda di Dell e Vmware, le azioni Class V saranno convertite in diritto a ricevere 1,3665 azioni Class C; l’operazione valuta complessivamente i detentori di azioni Class V 21,7 miliardi di dollari. I detentori di azioni Class V potranno in alternativa decidere di ricevere 109 dollari per share in contanti, un premio del 29% sul prezzo di chiusura di venerdì (84,58 dollari): il pay-out aggregato eccede 9 miliardi di dollari. Il dividendo che Dell riceve da VMware sarà usato per finanziare l’accordo, che dovrebbe essere completato nel quarto trimestre dell’anno.

VMware appartiene oggi per l’80% ai detentori di azioni Dell Class V (Dell tracking stock) e ai proprietari di azioni Dell DHI, ovvero Michael Dell e l’investitore Silver Lake; l’accordo di buy-out dà a Michael Dell e Silver Lake un controllo molto più stretto su Vmware. Secondo Cnbc, l’imprenditore americano potrebbe addirittura valutare la fusione tra Dell e Vmware.

A inizio anno, Bloomberg riportava che Dell stava valutando un merger al contrario come sistema per ridurre il suo colossale debito da quasi 50 miliardi di dollari e tornare in Borsa. L’ipotesi era quella di un reverse merger, o acqui-merger, con VMwaree in cui, nei fatti, sarebbe stata VMware a comprare Dell. Il meccanismo della “fusione inversa” avrebbe consentito a Dell di tornare in Borsa senza passare per una quotazione formale e di ricevere la liquidità necessaria per pagare parte dei debiti.

Allora l’ipotesi del reverse merger ha fatto crollare il titolo VMware a Wall Street: Dell tra le due è l’azienda più grande (fatturato di 62 miliardi di dollari), ma la più “piccola” VMware (fatturato di circa 7 miliardi) è un’attività molto profittevole e concentrata sul software. La notizia del buy-out è invece per ora gradita al mercato: sia il titolo Dell che quello Vmware sono in crescita.

Dell ha completato nel 2016 la maxi-fusione con Emc Corporation, dando vita a un colosso di mercato del valore di 74 miliardi di dollari, dotato di un ampio portfolio tecnologico in grado di risolvere problematiche complesse per i clienti in aree a rapida crescita sul mercato, quali hybrid cloud, software-defined data center, converged infrastructure, platform-as-a-service, data analytics, mobility e cybersecurity.

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