Gli italiani sono ancora agli ultimi posti nell’Unione europea per uso di Internet: è quanto emerge dai dati dell’edizione 2014 del Digital Scoreboard della Commissione europea.
Secondo il rapporto solo il 56% dei nostri connazionali utilizza Internet almeno una volta alla settimana, ben al di sotto del 72% della media Ue. Anche gli utenti frequenti sono inferiori alla media: il 54% naviga ogni giorno a fronte di una media Ue del 62%. E nel complesso ben il 34% degli italiani non ha mai navigato in Rete: un dato in diminuzione rispetto al 37% del 2012, ma comunque preoccupante considerando che la media Ue si attesta al 20%. Solo Romania, Bulgaria e Grecia presentano numeri peggiori.
Al contrario Islanda e Paesi scandinavi presentano percentuali marginali: appena il 5% della popolazione non ha mai utilizzato Internet, mentre in paesi come Gran Bretagna e Germania la quota sale all’11-12%.
Insomma: oltre a essere indietro rispetto agli altri Paesi su banda larga e competenze digitali, l’Italia si conferma scarsa utilizzatrice di Internet. Un quadro ancora problematico, mentre il panorama europeo considerato nel suo complesso risulta molto più positivo. Dal rapporto della Commissione si evidenzia che gli europei hanno definitivamente scoperto il ‘sesto continente’ e il web è ormai il territorio dove si muove la quasi totalità dei cittadini Ue.
Nell’ultimo anno, infatti, è salita al 72% la percentuale di persone dell’Unione che fa uso regolare della rete, contro il 60% registrato nel 2010. I miglioramenti più significativi si sono avuti in Grecia, Romania, Irlanda, Repubblica Ceca e Croazia, mentre i migliori risultati in assoluto, pari a più del 90% di utilizzatori, si registrano in Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Lussemburgo che superano così anche gli Stati Uniti dove gli utilizzatori di Internet rappresentano l’87% della popolazione adulta.
Un ulteriore significativo passo avanti sottolineato dal documento è l’accesso alla banda larga “garantito al 100% della popolazione”. Tuttavia emergono anche alcune criticità: solo il 14% delle pmi dell’Unione vende on line e “l’e-Government è ancora al palo”, mentre anche i cittadini più svantaggiati riescono ad approdare sul web.
Elemento decisamente positivo è invece che, negli ultimi quattro anni, l’uso di internet da parte dei disoccupati, dei meno istruiti e delle persone più anziane è balzato dal 41% al 57%. “A questo ritmo centreremo l’obiettivo del 60% già prima del 2015” è la stima della Commissione. Parallelamente. Anche i non utilizzatori del web diminuiscono di un terzo e scendono al 20% gli abitanti dell’Ue che non hanno mai usato Internet: un dato, segnala ancora la Commissione europea, “in diminuzione di un terzo rispetto a quattro anni fa. Se le tendenze attuali si confermeranno, l’obiettivo del 15% entro il 2015 sarà raggiunto” sottolinea la Commissione.