L'INTERVISTA

Digitale, Palmieri: “Serve visione per governare la trasformazione”

Il presidente della Fondazione Pensiero Solido: “La tecnologia determina cambiamenti repentini e al contempo profondi. Cruciale aprire una riflessione sugli impatti e su un utilizzo equo e sostenibile”. Il prossimo 5 aprile a Milano un appuntamento per discutere di come l’innovazione cambia le nostre vite e come approcciare un business etico

Pubblicato il 15 Mar 2023

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La tecnologia a supporto del benessere delle persone, per uno sviluppo equo e sostenibile che non lasci nessuno indietro. È questa la filosofia che anima la Fondazione Pensiero Solido, battezzata da Antonio Palmeri.

Parlamentare dal 2001 al 2022, Palmieri si è dedicato molto ai temi dell’innovazione sociale, della comunicazione digitale, della tecnologia, della disabilità e del Terzo Settore.

“Pensiero Solido”, un nome impegnativo in un’era come quelle digitale in cui tutto sembra virtuale e passa velocemente…

Proprio per questo serve un pensiero solido, una riflessione approfondita e ragionata su come la tecnologia può cambiare, in meglio, la vita delle persone e su come governare cambiamenti, spesso repentini, ma non per questo meno profondi.

Come nasce l’idea della Fondazione?

Nei miei lunghi anni da deputato mi ero fatto una promessa: utilizzare i soldi della liquidazione per fare qualcosa di utile alla comunità. E così ho fatto, quelle risorse sono a disposizione della Fondazione. Inoltre, mi interessava continuare ad occuparmi di temi a me cari, la tecnologia appunto e la buona comunicazione.

Come sono articolate le attività di Pensiero Solido ?

Partendo dall’obiettivo che la Fondazione si è data, ovvero aiutare la comunità a comprendere e governare il cambiamento agito dal digitale, abbiamo messo in campo una serie di attività incentrate sui nostri temi core. Il primo è la tecnologia solidale: abbiamo un blog su EconomyUp dedicato a come l’Ict può essere messo a servizio del benessere delle persone; c’è poi il mio libro “Tecnologia Solidale: Donne e uomini che cambiano in meglio il presente” e infine l’evento omonimo “Tecnologia Solidale” la cui XII edizione si terrà alla Camera.

Cos’è la tecnologia solidale?

Come spiego nel libro, la tecnologia solidale è l’azione di donne e uomini che usano le tecnologie per fare imprese profit e non profit in grado di produrre impatto sociale, culturale e umano. Sono un esempio che indica a ciascuno di noi il compito di operare per il bene comune e quindi evitare che la Grande Trasformazione in atto crei nuove discriminazioni o perpetui le antiche. Nel libro, ad esempio, si racconta di chi fa del bene con le tecnologie, senza alcun buonismo ma offrendo soluzioni utili per ridurre situazioni di disagio e di svantaggio. Le storie e i dialoghi ci chiedono di rispondere a queste domande: che tipo di mondo vogliamo costruire? Che impatto ha il digitale sulla vita delle persone e delle comunità? Quali sono i limiti dell’innovazione? Che cosa possono fare le tecnologie per rendere questo mondo un posto migliore dove vivere?

Quali gli altri temi che animano le vostre attività?

C’è il tema cruciale della buona comunicazione, della comunicazione costruttiva, quella che racconta “per far comprendere” il mondo che cambia e, al contempo, promuove la relazione tra le persone e la crescita della comunità. Come Fondazione abbiamo lanciato il sito comunicazionecostruttiva.it dove diamo suggerimenti su come praticare la comunicazione costruttiva nella vita personale e in quella lavorativa, ma anche notizie che la valorizzano. Infine segnaliamo eventi dove è possibile approfondirla. A ottobre organizzeremo il primo festival della comunicazione costruttiva. L’ultimo, ma non meno, importante tema è quello del “permacambiamento”.

Che sarebbe?

Il 2023 si è aperto all’insegna della “permacrisi” ovvero – lo spiega la Treccani – uno stato di crisi  permanente, caratterizzata dal susseguirsi e sovrapporsi di situazioni d’emergenza. Una situazione che crea paura e dunque ripiegamento su sé quando, in verità, abbiamo bisogno dell’esatto contrario, di apertura e confronto, di impegno condiviso. Per questo noi della Fondazione abbiamo coniato il termine “permacambiamento”: il cambiamento permanente e continuo che va accolto e vissuto con coraggio. Questa vision sarà alla base dell’evento che terremo il 5 aprile a Milano presso il Teatro dei Filodrammatici.  Una giornata in cui discuteremo di come affrontare insieme il permacambiamento.

Dove si evidenzia di più il permacambiamento?

Nella Silver economy, ad esempio, l’economia d’argento che è il sistema di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi volto a sfruttare il potenziale di acquisto di persone anziane e soddisfarne i bisogni di consumo, di vita e di salute. Nei nei modi di fruizione della tecnologia da parte della Generazione Z e, ancora, nella crescita guidata dal digitale nei Paesi in via di sviluppo, come quelli africani, dei quali va ribaltata la narrazione: da Terzo Mondo a mondo delle opportunità. Si tratta di settori, se così possiamo definirli, dove il permacambiamento impatta maggiormente e per i quali vanno avviare riflessioni approfondite. Quelle che faremo, appunto, il prossimo 5 aprile.

C’è anche un altro settore dove il permacambiamento è piuttosto evidente, quello dell’AI. Lei che idea si è fatto su questa tecnologia disruptive, è una opportunità o dobbiamo averne paura?

Credo che serva un approccio equilibrato al tema dell’AI per gli impatti che potrebbe avere sull’occupazione ma anche sulla tutela dei diritti. Quindi nessun tecno-entusiasmo ma nemmeno eccessivo pessimismo. Bisogna ragionare, comprendere e analizzare con ragionevolezza i possibili effetti. Per questo il 19 maggio, ancora una volta ospiti dei filodrammatici di Milano, metteremo a confronto esperti, produttori, startup e mondo della ricerca per evidenziare opportunità e rischi di questa straordinaria, ma complessa, innovazione che è l’intelligenza artificiale. E andremo alla ricerca di un approccio equilibrato che fa bene alle comunità ma anche al business.

L’appuntamento del 5 aprile a Milano

La Fondazione Pensiero Solido organizza a Milano una giornata di riflessione sul cambiamento continuo agito dalla tecnologia. Un cambiamento continuo che riguarda ogni ambito dell’esistenza umana.

I quattro “capitoli” di discussione  del convegno “Permacrisi? No, permacambiamento!” sono: longevità e silver economy, le caratteristiche della Generazione Z, le frontiere digitali del welfare e lo sviluppo dell’economia africana con i relativi impatti sulla questione immigrazione. Si tratta di quattro frontiere del cambiamento che direttamente o indirettamente ci riguardano tutti.

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Il programma

Saluto introduttivo

Antonio Palmieri, Fondatore e Presidente Fondazione Pensiero Solido

Silver economy: futuro presente

Intervento di Nicola Palmarini, Direttore, UK’s National Innovation Centre for Ageing (NICA)

Ne discutono:

Mario Salerno, partner AC75 Startup Acceleratore- Corporate Development

Mariuccia Rossini, presidente, Silver Economy Network

Moreno Zani, presidente e fondatore di Tendercapital

Modera: Martina Pennisi, Corriere della Sera

L’orizzonte della Generazione Z

Ne discutono:

Stefania Garassini, giornalista, docente Content Management Università Cattolica di Milano

Federico Capeci, CEO Kantar Italia e autore di “Generazioni”

Alessandro Tommasi, Co-Founder & CEO @Will Media

Derrick de Kerckhove, sociologo, giornalista, direttore scientifico di Media Duemila

Il Welfare delle piattaforme digitali. Presentazione della ricerca

Intervento di Ivana Pais, professoressa ordinaria di Sociologia economica nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano

Africa, terra di startup e di innovazione

Intervento di Mario Calderini, ordinario di Management for Sustainability and Impact School of Management Politecnico di Milano. Direttore di Tiresia, Centro di ricerca sulla finanza e l’innovazione sociale School of Management del Politecnico di Milano.

Ne discutono:

Andrea Censoni, ideatore Startup Africa Roadtrip

Gianluca Dettori, presidente e Partner di Primo Ventures

Francesca Oliva, technical advisor Fondazione AVSI

Elena Lavezzi, chief strategy officer Kuda

Modera: Alessia Maccaferri, Il Sole 24 ore

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