LO SCENARIO

E-commerce B2B, Italia al palo: gli ordini non superano il 15%

Uno studio di Euromonitor evidenzia il ritardo nel nostro Paese. “Necessario rafforzare la presenza online dei sellers, anche se il futuro resta ibrido. Il fattore umano chiave di volta”

Pubblicato il 19 Apr 2022

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The future of B2B e-commerce: online platforms”, uno studio indipendente di Euromonitor International in collaborazione con Alibaba.com, ha indagato il futuro del settore e-commerce B2B, e rilevato che ci sono previsioni di crescita grazie all’aumento di vendite e acquisti online e grazie alla spinta alle esportazioni. L’accelerazione al commercio digitale degli ultimi anni ha portato sempre più le aziende – dalle pmi alle grandi aziende – a concentrarsi sull’integrazione dell’e-commerce all’interno della propria strategia di business, ritenendolo un fattore cruciale. Così come è emerso dalle interviste con i buyer, ci si aspetta che anche i supplier all’interno del settore e-commerce B2B implementino l’utilizzo di una varietà crescente di strategie per stabilire connessioni commerciali, compreso il miglioramento della loro presenza online, e che allo stesso tempo continuino a partecipare alle fiere quando possibile.

Lo studio, infatti, ha coinvolto in Italia, Germania e Spagna i protagonisti del settore B2B, che hanno riportato la loro esperienza diretta delineando un futuro ibrido per il settore. Nel quadro completo delle sfide, dei bisogni e delle tendenze future dell’e-commerce business-to-business è emerso con forza come il volume degli ordini che vengono effettuati online sia in crescita e in espansione a livello geografico con i fornitori B2B che si stanno spingendo sempre più online: perché è un mezzo che permette di trovare clienti in tutti i mercati. A conferma di ciò, lo studio ha evidenziato come nel 2020, all’interno dei settori – tessile, food, beverage, tabacchi, prodotti chimici e macchinari – per l’Italia, la percentuale totale degli ordini ricevuti online si aggira tra il 10-15%. Percentuale che cresce al 18-32% per la Spagna e tra il 18-34% per la Germania. Per i seller B2B, risulta quindi fondamentale creare o rafforzare la propria presenza.

Privilegiate le piattaforme più affermate

La scelta del partner ricade principalmente su piattaforme affermate, ritenute affidabili grazie alla loro notorietà. Inoltre, il volume degli ordini effettuati online sulla percentuale del business totale aumenta la pressione sui fornitori per delle piattaforme. I marketplace online al contempo devono offrire alle imprese B2B caratteristiche e vantaggi che vadano oltre quelli che si trovano sulle piattaforme B2C e che soddisfino le esigenze di entrambe le parti coinvolte nel processo di vendita/acquisto. Le numerose funzionalità integrate e la semplicità di gestione che garantiscono le piattaforme online, rendono questo strumento particolarmente attraente per quei fornitori che cercano una soluzione semplice per essere online.

Tra le caratteristiche più ricercate dai fornitori c’è la necessità di creare di una vetrina di prodotti con un catalogo completo e dettagliato, intuitiva da navigare per gli acquirenti, a cui si aggiunge la richiesta di ottimizzazione in ottica Seo per portare il massimo numero di ricerche rilevanti sul proprio spazio online. Inoltre, i marketplace devono giocare un ruolo fondamentale nel garantire supporto anche nelle funzionalità di back-end, per aiutare a guidare le richieste e le vendite, permettendo di prevedere accuratamente la domanda e pianificare l’assortimento futuro.

Dalle funzionalità di back-end al fattore umano

“Lo studio indipendente, condotto da Euromonitor International, è una risorsa fondamentale che ci permette di avere una visione sul futuro del nostro settore ma che ci conferma anche che le scelte e gli investimenti fatti per aiutare le aziende siano stati corretti – commenta Luca Curtarelli, Country Manager Alibaba.com Italia, Spagna e Portogallo -. Siamo stati e continuiamo a essere a fianco di tutte le aziende, pmi e grandi aziende, aiutandole a realizzare una vetrina digitale attraente per oltre 26 milioni di buyer nel mondo, creando fiere digitali, e supportandoli con la nostra infrastruttura tecnologica. Ad esempio, la traduzione automatica in 16 lingue diverse permette di abbattere le barriere linguistiche e culturali che potrebbero ostacolare le trattative online, e le funzionalità di back-end, che sono felice di ritrovare come elemento di valore all’interno dello studio, permettono di raccogliere importanti dati a supporto del business. Tutto senza dimenticarci del fattore umano che si esprime con progetti di training e formazione che aiutano le aziende a massimizzare l’utilizzo di Alibaba.com e le opportunità dell’e-commerce B2B”.

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