E-COMMERCE

Amazon diventa operatore postale, via alla consegna dei pacchi

Il colosso del commercio elettronico ottiene la qualifica dal Mise. Potrà recapitare le merci direttamente al domicilio dei clienti. Scatta da ora la vigilanza Agcom. Sfida a Poste e corrieri

Pubblicato il 27 Nov 2018

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Amazon potrà organizzare anche in Italia la propria rete di consegna diretta dei pacchi, senza dove necessariamente affidarsi ai servizi di Poste italiane o dei corrieri. Sarà possibile grazie al fatto che il colosso dell’e-commerce è stato inserito nell’elenco degli operatori postali del ministero dello Sviluppo economico.

Due le società del gruppo di Jeff Bezos che, dopo la richiesta, hanno ricevuto l’abilitazione: Amazon Italia logistica e Amazon Transport.

La vicenda prende avvio da una multa che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva disposto per Amazon la scorsa estate, per l’esattezza il 2 agosto: 300mila euro per aver esercitato in maniera abusiva l’attività postale di consegna completa dei pacchi. Ne è conseguita, a ottobre, la richiesta inoltrata al Mise, di cui nei giorni scorsi si è avuto l’esito positivo, con l’inserimento delle due società nell’albo degli operatori postali.

Agcom aveva contestato ad Amazon “l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito”, invitando l’azienda a “regolarizzare la propria posizione, con riferimento al possesso dei titoli abilitativi necessari per lo svolgimento di attività qualificabili come servizi postali”.

Nello specifico, le due società che fanno capo ad Amazon hanno ottenuto la cosiddetta “autorizzazione generale” cioé la possibilità di consegnare posta sopra i 2 kg e pacchi da 20 a 30 kg, pony express, raccomandate urgenti, consegna con data e ora certa e altri servizi a valore aggiunto. Non si tratta, quindi, della “licenza individuale”, con la quale si possono consegnare raccomandate, assicurate, posta fino a 2 kg (in pratica le lettere) e pacchi fino a 20 kg. Per ottenere la licenza, le due società Amazon hanno dovuto semplicemente compilare dei moduli e pagare le spese riguardanti l’istruttoria (312 euro) e un altro contributo annuo, sempre da 312 euro, “per l’attività di verifica e controllo sulla permanenza dei requisiti relativo al primo anno dal quale decorre l’autorizzazione generale”. L’autorizzazione, spiega il MIse sul proprio sito Internet, è valida 6 anni (anno solare), è rinnovabile presentando almeno 45 giorni prima della scadenza la richiesta con la documentazione aggiornata e non può essere ceduta a terzi senza preventiva informazione al Ministero. Avendo ottenuto l’autorizzazione a operare in questo mercato, Amazon, come spiega su Twitter il commissario Agcom Antonio Nicita, “sarà sotto la lente” dell’Autorità, nel senso che sarà sottoposta al controllo dell’organo di vigilanza.

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