L’ANALISI

Marketing online, l’intelligenza artificiale per bypassare l’addio ai cookie

Da metà anno Google eliminerà dati fondamentali nelle attività di profilazione alla base delle campagne di retargeting. I sistemi AI permettono di prevedere il cluster a cui appartiene il visitatore e la costruzione di dati proprietari che permettano di gestire le informazioni dei prospect e visitatori

Pubblicato il 15 Apr 2024

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Una delle principali novità per il mondo del marketing online nel 2024 sarà il fatto che i motori di ricerca smetteranno di utilizzare i cookies di terze parti: una transizione che si potrà dire effettuata quando anche Google, con Chrome, porterà a termine il processo, entro la metà dell’anno. Al tema dedica un approfondimento la XVIII edizione del rapporto e-commerce Italia di Casaleggio Associati, “AI-commerce: le frontiere dell’e-commerce con l’intelligenza artificiale”.

Le nuove prospettive “cookieless”

L’impatto, spiega Casaleggio Associati, sarà trasparente per i clienti finali, ma avrà un effetto determinante per tutti coloro che programmano la loro pubblicità in funzione dei comportamenti in rete dei clienti e prospect.

Ma come sarà possibile per le aziende che oggi si servono dei cookies intercettare in un altro modo il sentiment dei loro potenziali clienti? Le vie, secondo il report, sono essenzialmente due, a iniziare dai nuovi sistemi di intelligenza artificiale, che permettono di prevedere il cluster al quale appartiene il visitatore e di “costruire” dati proprietari per gestire direttamente le informazioni.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

“Le soluzioni AI oggi sono proposte sempre più pervasive e abbracciano anche la gestione delle creatività – sottolinea Casaleggio Associati – Meta, per esempio ha creato AI Sandbox per ottimizzare le proprie pubblicità che permette un miglioramento del 17% in CTA e 32% in spesa advertising globale”.

Una seconda conseguenza del fenomeno del cookieless sarà lo sviluppo di un’integrazione sempre più stretta tra i dati dei vari vendor di servizi e dei siti che ospitano le pubblicità. “Per quanto riguarda i canali di brand awareness – prosegue il report – si dividono in funzione delle fasce d’età dove i giovani con meno 35 anni sono focalizzati sui social media, le persone sotto i 54 anni sono indirizzabili sui motori di ricerca e infine la fascia più anziana è ancora focalizzata sulla televisione”.

Le attività di promozione online

Un ambito in cui le aziende italiane stanno riscontrando una certa difficoltà è quello della promozione online: il 53% del campione preso in esame da Casaleggio Associati dice di essere in continua sperimentazione e di non essere ancora riuscito a trovare una soluzione soddisfacente per le proprie esigenze nella promozione online, mentre il 34% è soddisfatto e l’11% totalmente insoddisfatto,

Marketing e advertising

Un ruolo centrale nelle strategie di marketing delle aziende italiane è quello dei processi di acquisizione di nuovi clienti. Tra le attività di marketing quella che raccoglie più investimenti è il Search Engine Marketing (Sem), con il suo 38%, seguito dal Search Engine Optimization (18%) e dall’e-mail marketing (12%). Poi i social media (11%), il Programmatic Advertising (5%), il Remarketing (4%) il Display Advertising (3%) e i Comparatori di prezzi (3%).

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