LA NOVITA'

Rivoluzione e-commerce per Poste: consegne anche la sera e nei weekend

Nella nuova strategia per il commercio elettronico, partita da circa un mese, ci sono anche i punti di ritiro. Trentamila portalettere coinvolti nella “svolta”. E intanto nell’ultimo anno i recapiti figli degli acquisti online sono aumentati del 50%

Pubblicato il 14 Mag 2018

poste

Poste italiane vuole farsi trovare pronta all’appuntamento con l’e-commerce, e mette in campo una nuova strategia per coinvolgere nel progetto i propri 30mila portalettere, estendendo il servizio di consegna anche alle ore serali e ai week-end, e introducendo i “locker point”, punti di ritiro situati nei supermercati, nei centri commerciali e nei negozi, in una rete capillare ideata per andare incontro alle esigenze dei consumatori.

E’ “una svolta storica – commentano da Poste – Cambia completamente il lavoro dei nostri portalettere, una grande risorsa, una rete capillare che era legata al declino della corrispondenza tradizionale e ha ora una grande opportunità di sviluppo”.

A mettere l’azienda sull’avviso di considerare con un occhio di riguardo il settore delle consegne di pacchi erano i dati degli scorsi anni: il comparto ha infatti segnato un +50% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017, con la progressione che è partita dai circa 5 milioni di pacchi consegnati nel 2015 per passare ai 15 milioni del 2016 e poi ai 35 milioni del 2017. Di fronte a questa impannata il piano di Poste prevede una roadmap che consentirà di sviluppare il programma sul territorio fino al 2019.

Grazie alla nuova strategia i 30mila portalettere dell’azienda si troveranno a consegnare i pacchi fino a 5 kg, andando così ad abbracciare l’85% delle spedizioni dovute all’e-commerce. Le consegne saranno inoltre “mirate” a seconda delle caratteristiche dei quartieri: si concentreranno ad esempio nelle ore mattutine nelle aree dove ci sono più uffici, mentre le aree più residenziali ne saranno interessate nelle ore pomeridiane e serali. Illustrando il progetto agli analisti finanziari Poste ha spiegato di puntare su “efficienza, flessibilità, più qualità del servizio” e alla “riduzione dei costi”, da ottenere razionalizzando le aree territoriali, che passeranno da nove a sei, oltre che differenziando il servizio sul territorio in base alle esigenze. Quanto alla frequenza di consegna, sarà quotidiana nei grandi centri urbani e per la rete business, mentre nelle aree rurali rimarrà a giorni alterni.

L’obiettivo che l’azienda si pone è quello di proseguire con la crescita delle consegne, arrivando a 50 milioni di pacchi nel 2018 e fino a 100 milioni con traguardo 2022.

Al momento, dopo circa un mese dall’inizio della “rivoluzione”, le nuove modalità di consegna riguardano 71 centri di recapito della società su 900 (tra questi tre a Genova e uno a Roma, Napoli e Torino), toccando 500 comuni e 10 regioni. Le prime aree saranno operative in tutte le regioni entro giugno.

Novità anche nelle dotazioni per i postini, che non avranno più la tradizionale borsa ma dei mezzi leggeri a quattro ruote e dei nuovi tricicli, più sicuri e con più spazio di carico rispetto agli scooter utilizzati fino a oggi.

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