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Editoria, Martella: “Nel Recovery Fund risorse per la transizione al digitale”

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio raccoglie l’appello lanciato dalla Fieg. “Incentivi per nuovi abbonamenti a sostegno del comparto”

Pubblicato il 14 Ott 2020

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Il Governo raccoglie la palla lanciata dalla Fieg nei giorni scorsi, con l’appello che chiedeva un intervento deciso sugli investimenti digitali per l’editoria e l’informazione. Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, ha spiegato stamane a Start, su Skytg24, che “uno degli asset principali” di sviluppo del Recovery Fund sarà “quello legato alla digitalizzazione, alla necessità di colmare differenze digitali e di aumentare le competenze degli utenti”. “Abbiamo inserito la possibilità di investire anche sull’editoria con la transizione tecnologica e digitale – ha aggiunto -, sulle competenze digitali e sull’incentivo a nuovi abbonamenti: un intervento che potrà portare risorse utili, aggiornare e migliorare il processo di trasformazione digitale che riguarda il sistema della informazione e dell’editoria”.

La nota di Rieffeser Monti: “Servono interventi significativi per favorire gli investimenti”

Su questi temi si era fatta sentire proprio nei giorni scorsi la voce della Fieg, la Federazione degli editori, che in una nota del presidente Andrea Riffeser Monti aveva lanciato il suo allarme: “Nonostante l’impegno di tutti gli editori e gli interventi varati da parte del Governo e del Parlamento – si leggeva nel documento -, la situazione economica dell’informazione rimane grave. In particolare, alcune testate locali, piccole e medie, hanno registrato una riduzione di ricavi che mette a serio rischio la loro stessa esistenza. L’informazione cartacea e on line continua a svolgere un ruolo fondamentale, garantisce informazioni attendibili, verificate e di qualità e promuove comportamenti attivi dei cittadini, come testimoniano anche i risultati della campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo dell’App Immuni. Tuttavia, l’editoria di qualità soffre di una crisi economica senza precedenti”. A tal proposito la Fieg aveva chiesto a Governo, Parlamento e forze politiche che nella manovra finanziaria fossero previsti “significativi interventi diretti a favorire gli investimenti per la transizione al digitale”.

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Martella: “Ora necessario l’appoggio dell’opposizione”

La dichiarazione del sottosegretario Martella conferma dunque la direzione del Governo in questo senso. E leva un ulteriore appello in chiave politica, chiedendo l’appoggio delle forze di minoranza per un impegno bipartisan: “Abbiamo sempre detto che dobbiamo lavorare insieme all’opposizione, non se esce con retroscena e complotti – ha affermato a Skytg24 il sottosegretario -. E’ possibile uscirne insieme, siamo tutti sulla stessa barca e la nostra collaborazione è totale, sia sulla pandemia sia sulla ricostruzione con le risorse del Recovery fund”. In merito ai voti sul Nadef e sullo scostamento di bilancio in Parlamento, Martella ha spiegato inoltre che “c’è un governo, è possibile lavorare con un principio di leale collaborazione tra le forze politiche, in Parlamento e non solo. Mi riferisco alle forze economiche e sociali per lavorare insieme ad un piano di rilancio. In Parlamento mi auguro ci siano le condizioni per un voto favorevole anche da parte delle opposizioni sui prossimi passaggi, un voto che possa non determinare una situazione di scontro, mi auguro che l’opposizione sia coerente con le cose che dice“.

5G: “Agire in sede europea, trovando un equilibrio fra investimenti e tutela dei dati”

L’attenzione di Martella si è quindi spostata anche alle sfide tecnologiche e alle loro implicazioni sociali. Toccando il tema del 5G, il sottosegretario ha spiegato che si tratta di “un’infrastruttura fondamentale, strategica”. “E’ necessario fare investimenti per modernizzare il Paese – ha detto il politico a Start -: c’è un approccio comunitario da mantenere, ed è quello che diciamo in Europa. Ma credo si debba avere la consapevolezza che c’è anche una questione di sicurezza nazionale, di sensibilità dei dati. Dobbiamo tutelare la nostra sovranità e i dati che riguardano i nostri cittadini: questo è l’equilibrio che dobbiamo costruire, non contro gli investimenti cinesi, ma coniugando gli investimenti con la protezione dei dati. E se questo avviene in una logica di armonia e coesione europea penso sia molto meglio”.

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