LA TRIMESTRALE

Facebook, trimestrale travolgente. Ma la crescita non basta

Utili quasi triplicati a 2,3 miliardi di dollari. Salgono del 56% i ricavi a 7 miliardi spinti dalla pubblicità su mobile. Ma il ritocco al ribasso delle previsioni sulla crescita deprezzano il titolo a Wall Street

Pubblicato il 03 Nov 2016

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I conti di Facebook continuano a correre, trainati dalla crescita della pubblicità e dei video, e della base utenti. Quello appena trascorso è stato per il social network fondato da Mark Zuckerberg il sesto trimestre consecutivo chiuso con il segno più e al di sopra delle aspettavitive degli analisti, ma questo non è bastato a Wall street, dove il titolo è sceso a causa delle previsioni di un calo della crescita. Nel terzo trimestre in ogni caso l’utile netto è più che raddoppiato a 2,38 miliardi di dollari, a fronte degli 896 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono saliti a 7,01 miliardi di dollari, in aumento del 56%.

‘E’ stato un altro buon trimestre – commenta Zuckerberg – Stiamo facendo progressi nel mettere i video sulle nostre piattaforme e nell’eseguire la nostra roadmap tecnologia”. Intanto a crescera a ritmo sostenuto nell’ultimo trimestre è stata anche la base utenti, giunta a 1,79 miliardi di persone, che ha segnato un +16%. Tra questi coloro che accedono al social network attraverso uno smartphone hanno per la prima volta superato il miliardo di unità, mentre gli introiti pubblicitari da mobile rappresentano ormai l’84% del totale.

La reazione della borsa alla trimestrale non sono però state entusiastiche: i titoli Facebook sono risultati poco mossi in apertura, salendo dello 0,01%, per poi arrivare a registrare un -6% nel corso della seduta: a pesare è la previsione di forti investimenti da parte di Facebook e l’atteso rallentamento della crescita delle vendite pubblicitarie.

I video, di cui Facebook ha fatto una priorita’, stanno riscuotendo successo. Il social network prevede che nell’arco di cinque anni i contenuti a cui si accederà sul mobile saranno tutti video. E da qui la spinta ad anticipare i tempi, per approfittare delle opportunità offerte dalla pubblicità in questo settore. Ma i video hanno creato anche problemi al social network: negli ultimi mesi Facebook è stata costretta a scusarsi pubblicamente con gli inserzionisti per aver sovrastimato il tempo trascorso dagli utenti davanti ai filmati sulla piattaforma.

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