DIGITAL SKILL

Formazione fuori dalla Manovra, Rapari: “La palla passa alle imprese”

Assintel promuove gli incentivi per Innovation Manager e focus sulle Pmi, il presidente: “Ma resta critico l’aggiornamento professionale. Coperta corta: serve un’assunzione di responsabilità da parte delle associazioni imprenditoriali”

Pubblicato il 14 Nov 2018

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Manovra, bene gli incentivi per gli Innovation Manager e il focus sulle Pmi. Ma resta critico il fronte formazione dei dipendenti. Lo dice Assintel che individua nel nodo formazione uno dei talloni d’Achille che tiene l’Italia zavorrata agli ultimi posti della classifica Desi. Ma “naturalmente la coperta è corta – dice Giorgio Rapari, presidente Assintel dell’associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio – Per questo dobbiamo essere realisti e prenderci la responsabilità di puntare sul processo formativo dei dipendenti utilizzando lo strumento già esistente dei Fondi Interprofessionali previsti dai contratti collettivi nazionali. Alle associazioni imprenditoriali il compito di studiare programmi formativi ad hoc sul digitale fuori dagli standard finora erogati e di fare opera di divulgazione e promozione nei propri perimetri settoriali”.

Impresa 4.0, annota Assintel, è stato un grande driver per la ripresa economica “ed ha permesso a molte nostre imprese – non solo industriali – di agganciarsi alla trasformazione digitale”. Come sottolineato da Assintel nel Position Paper presentato al Governo, e corroborato dai dati dell’ultimo Assintel Report, le imprese italiane dichiarano che i primi tre ostacoli alla Trasformazione Digitale sono la mancanza di competenze (per il 33% di esse), la mancanza di cultura o interesse aziendale (per il 27%) e solo al terzo posto (24%) la mancanza di adeguate risorse economico/finanziarie.

“Un problema dunque di natura prima di tutto culturale – dice Assintel – e di ciò che noi chiamiamo e-leadership. Su questo il Governo sembra aver fatto una scelta coraggiosa: sostenere il cambiamento attraverso voucher per gli Innovation Manager”. Si tratta di un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro (80mila per le reti di impresa), per sostenere e guidare i processi di innovazione sia tecnologici sia organizzativi.

Ma “naturalmente la coperta è corta – dice Rapari – al netto anche degli sviluppi europei sulla manovra definitiva – e laddove si punta su Pmi ed e-leadership resta scoperta la formazione dei dipendenti”.

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