COP21

Gates, Bezos e Zuckerberg: i big del digitale nella coalizione “green”

In concomitanza dell’Onu Cop21 di Parigi un pool di miliardari (anche Richard Branson e Jack Ma) si unisce per alimentare la ricerca pubblica e finanziare iniziative private a favore del clima. Già coinvolte 20 nazioni che investiranno di più per le energie pulite

Pubblicato il 30 Nov 2015

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In concomitanza con la più grande conferenza sul clima di sempre, il summit dell’Onu Cop21 di Parigi, dove 150 nazioni chiamate a impegnarsi con misure concrete per fermare l’innalzamento della temperatura globale, un gruppo di miliardari, molti del settore hitech, unisce le forze per incoraggiare nuovi investimenti in forme di energia più amiche dell’ambiente.

Tra i patron scesi in campo per la salute del pianeta con la loro Breakthrough Energy Coalition ci sono Bill Gates, Jeff Bezos, Jack Ma (il fondatore del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba), Mukesh Ambani (presidente dell’indiana Reliance Industries), Mark Zuckerberg, Ray Dalio dell’hedge fund Bridgewater e Richard Branson. Lo scopo della coalizione è spingere a imponenti investimenti privati e pubblici nell’energia “verde”; l’iniziativa ha già portato 20 nazioni, tra cui Stati Uniti, Cina e Brasile, a impegnarsi a spendere 10 miliardi di dollari in più rispetto a quanto già indicato per misure green e sarà presentata ufficialmente durante il summit di Parigi.

La Breakthrough Energy Coalition intende anche finanziare con le proprie risorse la ricerca dei governi per aiutare a portare sul mercato tecnologie a basse emissioni e così chiudere quello che i fondatori della coalizione hanno definito una “letale” distanza tra idee promettenti e prodotti concreti e utilizzabili. Per Gates e gli altri, le “energie pulite” includono non solo il solare e l’eolico, ma anche il nucleare. In più verranno finanziati sistemi di trasporto avanzati e tecnologie per la cattura della CO2 dalla combustione delle fonti fossili.

“Abbiamo bisogno della ricerca di base finanziata dai governi, da qui sono nate grandi innovazioni come Internet”, ha indicato Bill Gates, “ma dobbiamo unire a questo anche l’iniziativa di privati disposti a finanziare aziende ad alto rischio e molto innovative. Questa formula accelererà l’innovazione nella ricerca”.

L’allenza “formerà un network di capitali privati” impegnati ad assumersi rischi che gli investitori solitamente non accettano, cercando al tempo stesso ritorni sul lungo periodo, si legge sul sito della Coalition. Gates aveva in precedenza indicato al Financial Times che aveva intenzione di raddoppiare i suoi investimenti personali in tecnologie verdi innovative a 2 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Brian Deese, senior adviser del Presidente americano Barack Obama, ha fatto sapere che, nei prossimi cinque anni, le 20 nazioni che hanno acconsentito a collaborare con l’iniziativa green capitanata da Bill Gates raddoppieranno la loro spesa in R&D rivolta al settore dell’energia. Tra le 20 nazioni impegnate ci sono i Paesi che inquinano di più – Stati Uniti e Cina, manca la Russia – e anche grandi produttori di combustibili fossili, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Messico.

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