IL CASO

Google & co nel mirino dell’Antitrust: “App ingannevoli”

L’authority apre un’istruttoria nei confronti di Google, iTunes, Amazon e Gameloft per “pratiche commerciali scorrette” in merito ai videogame. Sotto accusa la carenza di informazioni agli utenti in particolare per le applicazioni gratuite i cui aggiornamenti sono però a pagamento

Pubblicato il 16 Mag 2014

A.S.

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“L’Autorità ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti di due società del gruppo Google, di Itunes, la filiale di Apple che gestisce gli iTunes store in Europa, di Amazon e Gameloft, società che sviluppa e pubblica videogiochi scaricabili da Internet, in merito alle app che appaiono gratuite ai consumatori e che invece richiedono acquisti successivi per poter continuare a giocare”.

A darne notizia è un comunicato dell’Autorità Antitrust.

“Il procedimento – continua il comunicato – dovrà verificare se questi comportamenti costituiscano pratiche commerciali scorrette: i consumatori potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito e, comunque, non sarebbero messi in grado di conoscere preventivamente gli effettivi costi dello stesso. Sussisterebbero, inoltre – conclude la nota – carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilità di acquisti all’interno dell’App e le relative modalità di attivazione”.

Questo tipo di applicazioni erano tra l’altro già finite all’esame della Commissione Ue per la definizione “Free-to-play”, che era stata ritenuta “ingannevole”. E a gennaio Apple aveva patteggiato una multa di 32,5 milioni di dollari negli Stati Uniti, dove un gruppo di genitori aveva intentato una causa lamentando l’abuso da parte dei figli degli acquisti in-app.

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