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Google-Facebook, autostrada superveloce per i dati Usa-Asia

Il cavo sottomarino “Pacific Light Cable Network” da 12.800 chilometri sarà pronto nel 2018, e trasferirà bit alla velocità di 120 Tbps. A coordinare l’operazione è la Pacific Light Data Communications

Pubblicato il 13 Ott 2016

A.S.

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Google e Facebook mirano a stabilire un collegamento Internet superveloce tra la costa californiana degli Stati Uniti e l’Asia, anche in previsione dell’utilizzo sempre più massiccio che prevedono per i propri servizi nel continente. Per questo hanno deciso di stendere un cavo sottomarino in fibra ottica di nuova generazione attraverso l’oceano Pacifico, tra Los Angeles e Hong Kong: 12.800 chilometri di lunghezza per una velocità di connessione da 120 terabit al secondo, con i lavori che dovrebbero concludersi in tempo per consentire il lancio commerciale del servizio entro l’estate 2018.

Sarà la prima connessione di questo genere tra la città californiana e l’isola orientale. Il nuovo servizio, secondo Brian Quigley, a capo della divisone di Google che si occupa di infrastrutture network, avrà la capacità di diffondere contemporaneamente 80 milioni di video di una conference call in alta definizione tra Los Angeles e Hong Kong, ed è il sesto cavo sottomarino in cui Google ha una partecipazione.

Il “Pacific Light Data Network” sarà realizzato da una società nata dall’alleanza tra la Pacific Light data communication, Facebook e Google, mentre a posare il cavo sarà Te Subcom, filiale Usa della svizzera Te Connectivity.
Quella dell’investimento nella posa di cavi in fibra sottomarini non è una scelta nuova per i giganti del web: a maggio, ad esempio, Microsoft e Facebook avevano annunciato insieme a Telefonica il “progetto Marea”, la posa di un altro cavo in fibra ottica, questa volta attraverso l’oceano Atlantico, tra gli Stati Uniti e la Spagna, che dovrebbe essere pronto tra un anno e avrà la capacità di 160 terabyte al secondo.

“E’ gratificante che compagnie come Google e Facebook siano diventate co-finanziatrici del progetto”, afferma Wei Junkang, presidente di Pacific Light Data. La scelta di Hong Kong come terminale del cavo transatlantico, che trasmetterà fino a 120 terabit al secondo una volta ultimato, è legata al fatto che la città asiatica non è soggetta alle restrizioni previste dalle autorità cinesi per il traffico via Internet.

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