IL CASO

Google Glass a rischio flop, ma resta la “chance” business

A due anni dal debutto, gli occhiali “intelligenti” non hanno ancora riscosso successo. E piacciono anche poco agli sviluppatori. Ma BigG non demorde: la “nuova” strategia punta sul prezzo dimezzatto per i clienti aziendali

Pubblicato il 19 Nov 2014

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Lanciati sul mercato nel 2012, i Google Glass non hanno mai convinto il pubblico e piacciono poco anche agli sviluppatori, secondo un’analisi di oggi di Le Figaro. Che evidenzia però come Google abbia un progetto: diffonderli nel mondo dell’impresa.

Parte del mancato decollo dei Google Glass si deve al fatto che gli occhiali smart di Big G sono groppo cari, complicati da usare e invasivi; i commenti negativi di tanta stampa a stelle e strisce hanno fatto il resto. “Il futuro dei Google Glass è sempre più incerto ora che persino i primi e più entusiasti adepti sembrano credere poco nel prodotto di Google“, ha scritto Reuters. L’agenzia di stampa ha contattato persino una quindina di sviluppatori dei Google Glass e nove hanno detto di non lavorare più sul progetto.

“Se ne avessero venduti milioni di pezzi sarebbe diverso”, commenta Tom Frencel, Ceo di Little Guy Games, azienda che aveva pensato di sviluppare un gioco per i Google Glass ma ha poi abbandonato il progetto perché privo di prospettive commerciali. L’imprenditore dice di preferire altre piattaforme, come quella di Oculus Rift, la start-up comprata a marzo da Facebook.

Secondo Reuters, anche molti dipendenti di Google che avevano contribuito a lanciare i Google Glass sono usciti dall’azienda di Mountain View. Tra questi, Babak Parviz, uno dei principali ingegneri nei laboratori Google X, che ora lavora presso Amazon.

Il progetto Google Glass si è sempre scontrato con degli ostacoli. Dopo la presentazione al pubblico nel 2012, il progetto ha attratto curiosità ma anche scetticismo. All’inizio giornalisti e appassionati di tecnologie avanzate si sono lasciati affascinare dal nuovo gadget sfoggiato da Sergey Brin, il cofondatore di Google; poi gli occhiali smart di Google si sono diffusi grazie a un’iniziativa di Big G che ha permesso a qualche migliaio di persone di testarli comprandoli per 1.500 dollari – e così sono comparsi sul naso di giornalisti e celebrità e personaggi di spicco, dal Principe Carlo a Jennifer Lawrence. Ma allora sono cominciate le critiche. Lo schermo è minuscolo e il device non è esattamente user-friendly. Le applicazioni non sono molte e quindi non è chiara l’utilità di questi occhiali. Sono state sollevate anche questioni inerenti alla privacy. Infine, il look non piace a tutti, tanto che Google ha annunciato una collaborazione con la casa italiana Luxottica per migliorarne il design.

Con questi ostacoli sul percorso, non esiste ancora una data per il lancio ufficiale come prodotto non più di test ma commerciale. Google vuole essere sicura di evitare il flop completo: ad aprile Mountain View ha organizzato una vendita eccezionale dei suoi occhiali per una sola giornata, senza comunicare quanti ne abbia venduti, ma secondo Le Figaro su eBay si possono trovare dei Google Glass a prezzi molto abbordabili, ben lontani da quella “fascia di lusso” in cui i Google Glass volevano collocarsi due anni fa.

Google però spera ancora di convincere il mondo dei professionisti ad adottare il suo gadget: secondo Reuters, Big G sta proponendo ad alcune aziende l’acquisto di due paia di Google Glass al prezzo di uno. I Google Glass sarebbero utili a tutti i professionisti che hanno necessità di mantenere le mani libere, da medici e infermieri negli ospedali agli addetti della ristorazione.

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