LA CIFRA

Google, svelati i dettagli dell’operazione Waze

BigG ha comunicato alla Borsa statunitense di aver speso 966 milioni di dollari per acquisire la start up israeliana. Dall’inizio dell’anno comprate 16 società per un totale di 1,31 miliardi

Pubblicato il 26 Lug 2013

L.M.

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Google ha svelato oggi la cifra esatta per acquistare il mese scorso Waze, società israeliana produttrice dell’omonima app per la navigazione Gps che raccoglie dati sul traffico provenienti dagli utenti: si tratta di 966 milioni di euro, cifra inferiore a quelle circolate sui media che parlavano di 1,1-1,3 miliardi di dollari.

Il numero è contenuto nel rapporto finanziario trimestrale che BigG ha consegnato ieri alla Securities and Exchange Commission, la Borsa statunitense.

“L’acquisizione – è scritto nel documento – punta a migliorare la user experience dei nostri utenti offrendo informazioni in tempo reale sul traffico in base alle necessità quotidiane dei viaggiatori”.

Oltre a questa, nella prima metà del 2013 Google ha completato altre 15 acquisizioni di società tra cui Makani Power, Behavio e Wavii. Per queste ha speso in tutto 344 milioni di dollari. Quindi, complessivamente, dall’inizio dell’anno la Internet company ha effettuato 16 acquisizioni per un totale di spesa di 1,31 miliardi di dollari.

Prima di Google, sia Apple sia Facebook avevano tentato di comprare Waze. Facebook, in particolare, era arrivato molto vicino a concludere l’affare. Il 9 maggio era stata diffusa la notizia che il colosso fondato da Mark Zuckerberg avrebbe acquisito Waze per una cifra compresa tra 800 milioni e un miliardo di dollari, ma dopo un mese di negoziati la corsa di Fb si è fermata. Le due aziende non sono riuscite a trovare un accordo perché Waze voleva mantenere la sede in Israele, mentre Facebook proponeva che il personale si trasferisse in California, presso la sede del gruppo.

Creata in Israele nel 2008, Waze al momento della vendita aveva una base clienti di 50 milioni di utenti in più di 190 Paesi. L’omonima app utilizza segnali satellitari inviati dagli smartphone degli internauti per generare mappe e fornire dati sul traffico automobilistico, con informazioni in tempo reale: una sorta di “social-traffic app”.

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