TRIMESTRALE

Google, utili a +61%, varato split azionario

Nei primi tre mesi del 2012 ricavi a 10,65 miliardi di dollari (+24%) e profitti a 2,89 miliardi. Via a nuova classe di azioni senza diritto di voto come dividendo in titoli. Intanto è atteso entro fine aprile il verdetto dell’Antitrust Ue sulle accuse di monopolio nel searching

Pubblicato il 13 Apr 2012

Paolo Anastasio

larry-page-sergey-120413110826


Utile netto in aumento del 61% e ricavi del 24% per Google, che archivia il primo trimestre di crescita grazie alla sostenuta domanda per i nuovi servizi. E annuncia una nuova classe di azioni senza diritto di voto che sarà quotata al Nasdaq e distribuita come dividendo in titoli, in risposta alle pressioni degli investitori che più volte hanno chiesto a Google la distribuzione di un dividendo dall’ampia liquidità a disposizione, quasi 50 miliardi di dollari.

Nel primo trimestre 2012 Google ha realizzato 2,89 miliardi di dollari di utile netto, in aumento del 61% rispetto agli 1,8 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono aumentati del 24% a 10,65 miliardi di dollari. Al netto delle commissioni pagate ai siti partner i ricavi sono ammontati a 8,14 miliardi di dollari.

Abbiamo avuto un altro buon trimestre con ricavi in aumento del 24%. E stiamo godendo di un ottimo momento sulle grandi scommesse che abbiamo fatto, come Android, Chrome e YouTube – dice l’amministratore delegato di Google Larry Page -. Siamo ancora agli inizi di quello che la tecnologia può fare pe migliorare la vita della gente e abbiamo enormi opportunità davanti a noi”.

“YouTube è diventata un ‘must’ per le aziende”, aggiunge Google. I cofondatori di Google difendono anche la scelta di creare la nuova classe di azioni.

“Abbiamo tutelato Google dalle pressioni esterne e dal sacrificare le opportunità future per rispondere agli obiettivi di breve termine. Gli investimenti in prodotti di lungo termine, quali Chrome e Youtube, sono stati fatti con un significativo grado di indipendenza – dicono i cofondatori di Google Larry Page e Sergey Brin – Abbiamo una struttura che previene parti terze dall’esercitare influenza sulle decisioni del nostro management. In ogni caso la diluizione dai compensi di routine per i dipendenti e altri fattori, come le acquisizioni in titoli, metteranno probabilmente a rischio la struttura azionaria duale e le nostre aspirazioni per Google nel lungo termine”.

“Ammettiamo che diverse persone non approveranno” la nuova struttura “ma dopo un’attenta revisione con il consiglio di amministrazione abbiamo deciso” che questa soluzione è nel miglior interesse di Google e dei suoi azionisti. “Avere la flessibilità di usare le azioni senza diluire la nostra struttura ci aiuterà a fondare le basi del successo per i prossimi decenni”.

Antitrust Ue, entro aprile il verdetto sulle accuse di abuso di posizione dominante

La Commissione Europea, che regola l’antitrust Ue, decider entro il mese di aprile sui prossimi passi da intraprendere nell’inchiesta aperta su Google. L’inchiesta antitrust di Google è partita nel dicembre 2010 in seguito a diverse denunce per abuso di posizione dominante nel settore delle ricerche online. Secondo i competitor di Google, fra cui Microsoft, Expedia e Tripadvisor, il motore di ricerca manipolerebbe i risultati delle ricerche online, favorendo inserzionisti e penalizzando i rivali.

Il commissario alla Concorrenza Ue Joaquin Almunia ha detto che decider entro aprile se aprire un’accusa formale nei confronti di Google oppure sei allargare le indagini oppure se archiviare il tutto. Secondo indiscrezioni, l’Ue sarebbe propensa a chiedere a Google una modifica del suo business model piuttosto che adire vie legali.

Google è stata utilizzata per il 95% delle ricerche online e per il 98% di quelle mobile in Europa nel period marzo 2011 – marzo 2012, secondo stime della società di analisi Statcounter.com. Per il resto, Bing di Microsoft, Yahoo! e il motore russo Yandex si sono spartiti le briciole rimanenti.

Google.google il nuovo dominio?

Il nuovo dominio di Big G potrebbe essere "google.google" e non il classico google.com. La stessa società americana ha confermato che e’ stato avviato il processo di acquisizione del dominio di primo livello (Top Lelevel Domain). Dopo alcuni rinvii, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann) ha comunque fissato a oggi il termine ultimo per l’assegnazione. "Abbiamo in programma di richiedere il Top level model del marchio di Google – ha detto Ivy Bridge, portavoce di Google a Fox News – e attualmente stiamo verificando la possibilità di richiederne anche altri. Vogliamo contribuire a promuovere pratiche innovative e competitive su Internet".

E’ molto probabile, fa sapere la società americana, che verranno sviluppate varianti di Google come play.google o video.youtube. I titolari dei marchi che si registrano avranno il controllo completo sul proprio dominio, il che dovrebbe aiutare a eliminare fenomeni come phishing, malware e frodi. Sono state poche le aziende che finora hanno rivelato i propri piani in proposito. Accanto a Google potrebbero attivare un proprio dominio anche Deloitte, e Canon.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!