IL PROGETTO

Il governo va oltre la Cie. Villarosa: “Intesa per la card unica”

Si utilizzerà l’infrastruttura della carta di identità elettronica e si potrano effettuare anche pagamenti elettronici. Il sottosegretario all’Economia: “Accordo con il Poligrafico, al lavoro con l’Abi”

Pubblicato il 14 Ott 2019

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Il progetto Carta Unica avanza senza interruzione grazie all’intesa con il Poligrafico e Zecca dello Stato ed all’utilizzo dell’infrastruttura della Carta d’Identità Elettronica (Cie). Con l’Associazione Bancaria Italiana stiamo definendo le migliori strategie per collegare la Cie all’infrastruttura informatica del sistema bancario, consentendo alla stessa di essere utilizzata come strumento di pagamento”. Lo spiega in una nota il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Alessio Villarosa.

“Il progetto, per quanto ambizioso, risulta essere ancora più ampio, infatti, grazie alle avanzate tecnologie dispiegate, la Cie oltre ai tradizionali servizi di Codice Fiscale, Tessera Sanitaria e Carta d’Identità, potrà sostituire anche la patente, la carta di circolazione e potrà essere utilizzata per l’identificazione e l’accesso a mostre ed eventi”, puntualizza.

È pronto un intervento normativo che avvierà il collegamento dei database pubblici e la possibilità di accedere ad ogni servizio della PA con il supporto della Cie. “Ad oggi tutti i Comuni d’Italia sono attivi ed emettono regolarmente la Carta d’Identità Elettronica. Le uniche eccezioni riguardano il Comune di Palermo, che sarà pronto entro fine ottobre ed altri due Comuni i cui problemi sono in corso di risoluzione – prosegue il sottosegretario – La Cie verrà emessa ed utilizzata anche all’estero. I consolati Italiani saranno autorizzati ad emettere la Carta d’Identità Elettronica senza particolari complessità burocratiche per i nostri cittadini all’estero. Il progetto pilota vedrà impegnati i Consolati di Vienna, Atene e Nizza. Disponiamo delle migliori tecnologie al mondo che rispettano i principali standard internazionali e siamo pronti a portare l’Italia nella vetta dei Paesi più digitalizzati”.

Il progetto di Carta Unica

La Carta Unica digitale è un progetto che va di pari passo con lo sprint all’e-payment che il governo ha impresso redigendo la nota di aggiornamento del Def. La card non sarà dunque altro che una Carta di identità elettronica che, oltre a fungere da tessera sanitaria e forse badge per i dipendenti pubblici, sarà dotata anche di una funzione di pagamento per operare come una sorte di borsellino elettronico. I consumatori, nelle intenzioni del governo, non dovrebbero essere dotati necessariamente di un conto in banca dato che card può essere caricata anche dal tabaccaio.

Il piano del governo sui pagamenti digitali

Il governo punta sui pagamenti digitali per combattere l’evasione fiscale, e conta di inserire il punto nelle misure della manovra economica, articolandolo in un piano per il quale Palazzo Chigi sta lavorando gomito a gomito con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. “Stiamo mettendo a punto i dettagli della manovra, – ha annunciato nei giorni scorsi Giuseppe Conte Conte – stiamo lavorando su un piano anti-evasione. Sin dall’inizio serve un indirizzo di politica economico-sociale forte, cercando di favorire l’uso della moneta elettronica e nella convinzione che ciò poterà all’emersione dell’economia sommersa. Essere onesti conviene – ha proseguito Conte – recuperare un euro dall’economia sommersa significa poter investire nella scuola pubblica, poter investire negli ospedali, significa poter ridurre le tasse a tutti”. “Stiamo lavorando a varie misure – conclude – che ci consentano di poter dare quella svolta che vogliamo imprimere al Paese in direzione di un’Italia più verde, più inclusiva, che faccia crescere tutto il Paese, in direzione di una crescita economica ma anche di uno sviluppo sostenibile. Se siamo qui oggi è per dare anche un grande segnale al Sud, che ha grandi potenzialità”.

Nella nota di aggiornamento al Def è previsto un super bonus del 19% fino a 2.500 euro per le spese effettuate per via elettronici in specifici settori ad elevato rischio di evasione fiscale.

Alcuni l’hanno già denominato “il super bonus della Befana” perché la restituzione di 475 euro annui a chi paga con carta o bancomat arriverà a ridosso dell’Epifania.

La misura, che se approvata dovrebbe scattare dal 1° gennaio 2020, è uno stimolo con cui il governo mira ad incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, una rispettiva diminuzione dell’uso del contante e uno sprint al recupero dell’evasione.

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