L'OSSERVATORIO

In Italia ultrabroadband a gonfie vele: linee fisse a 6,47 milioni. Sprint da Ftcc e Ftth

I dati Agcom: le linee fisse ultraveloci sono ormai un terzo del totale. Gli accessi Fixed Wireless Access (Fwa) crescono e raggiungono 1,1 milioni di unità. In aumento la larga banda mobile (+3,2%). Aumenta il consumo di dati, con 2,5 milioni di nuove sim. Google e Facebook fanno il record di utenti unici: gli italiani passano in media 25 ore al mese sul social network

Pubblicato il 20 Lug 2018

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Cresce il ricorso alla banda ultralarga per le linee di rete fissa, ormai un terzo del totale. Sul fronte mobile aumentano le connessioni: il consumo medio di dati sfiora i 3 Giga e mezzo al mese. Su Internet Google e Facebook fanno il record di utenti unici, mentre continua il trend negativo dell’editoria quotidiana.

Sono alcuni dei dati contenuti nell’Osservatorio sulle comunicazioni, diffuso oggi da Agcom. Il documento, che fa il punto sull’andamento dei mercati di telecomunicazioni, media e servizi postali, mostra in particolare un incremento delle linee fisse a banda larga, che hanno raggiunto quota 16,8 milioni.

Nel dettaglio Agcom rileva una riduzione degli accessi broadband in tecnologia xDSL (-1,69 mln di accessi), diminuzione però più che bilanciata dalla crescita (+2,64 mln) degli accessi in altre tecnologie (qualitativamente superiori), le quali a fine marzo raggiungono i 6,47 mln di accessi grazie specialmente alla crescita delle linee Fttc e Ftth. Dopo aver superato il milione di unità a fine anno, gli accessi Fixed Wireless Access (Fwa) crescono ulteriormente, raggiungendo 1,1 milioni di linee

Il peso degli accessi con velocità maggiore di 30 Megabit al secondo, pari al 31,2% del totale, ha superato quello delle linee meno veloci.

Tim si conferma il maggior operatore, con il 44,9% del mercato. Seguono Vodafone, Fastweb e Wind Tre, tutti con quote comprese tra il 14% e il 15%. Nel segmento ultrabroadband il peso di Tim sale al 47,5%, sfiorando addirittura l’80% nella fascia di banda con velocità compresa tra i 30 e i 100 Megabit al secondo. Merito della diffusione delle linee in fibra su rete mista rame (Fttc). Al di sotto dei 100 Megabit al secondo, invece, il primato spetta a Fastweb, con un peso pari quasi al 50%.

Sul fronte mobile prosegue il lento addio agli sms e cresce il consumo di dati. Dall’inizio dell’anno sono stati inviati meno di 4 miliardi di short messages, a fronte di un traffico dati che ha coinvolto 52 milioni di sim. Il consumo medio è di 3,42 Gigabyte al mese, il 53% in più rispetto allo scorso anno. In totale, sono state attivate 2,5 milioni di nuove sim. Wind Tre e Tim rappresentano entrambe il 30,8% del mercato.

Il declino degli sms è confermato dal crescente ricorso alle chat di messaggistica istantanea. Il tempo trascorso su Facebook e Whatsapp supera in media le 25 ore al mese per persona. I dati sull’utilizzo di Internet vedono ai primi posti per utenti unici Google e il social network di Mark Zuckerberg, con un incremento del 10% (+5,7 milioni). Facebook si conferma il social più utilizzato dagli italiani con oltre 27 milioni di utenti unici. In crescita Instagram (+2,7 milioni di utenti), LinkedIn (+1,6 milioni di navigatori) e Pinterest (+1,6 milioni).

Capitolo tv. Rispetto a marzo 2017, diminuiscono gli ascolti di Rai (36,3%, -0,7 punti percentuali) e Mediaset (32,5%, -0,2). Nello stesso periodo in flessione anche le quote di 21st Century Fox/Sky Italia e di Discovery (-0,2). L’unica a registrare un’evoluzione positiva è La7 del Gruppo Cairo Communication (+1,4%). L’edizione serale del telegiornale è ancora dominata dal Tg1 con 5,7 milioni di ascoltatori nel giorno medio. A un milione di distanza il Tg5 (4,7 milioni; +0,4%). Aumentano anche gli ascolti del Tg3, che supera i 2 milioni di telespettatori medi (+0,9%) e della TgR seguita da 2,6 milioni di italiani (+1,2%). Performance positive per Tg La7 e Tg2 (+0,4%), Studio Aperto e Tg4 (+0,6%).

Continua il trend negativo dell’editoria quotidiana. A fine marzo la vendita di quotidiani – sia cartacei sia digitali – è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione dell’8,2% rispetto allo stesso mese del 2017. Piccoli incrementi sia per il gruppo Gedi, leader nella vendita di quotidiani con il 20,5%, sia per Rcs Mediagroup, al secondo posto con una quota molto simile: sono cresciuti rispettivamente di +0,6 e +0,4 punti percentuali. Si riduce il peso sul totale delle vendite di Amodei (-1 punto percentuale) e del Sole 24 ore (-0,2 punti percentuali).

Infine, il settore postale: aumentano i ricavi, grazie soprattutto alla crescita dei servizi di corriere espresso. Se i volumi complessivi sono in calo (-11,7%), gli invii di pacchi per la prima volta superano i 100 milioni di unità. Poste Italiane è il principale operatore con il 38,5% (il 43% includendo Sda). Quota che sale a oltre il 77% per il segmento dei servizi postali liberalizzati. Più competizione tra i corrieri: in campo Dhl, con il 23,3%, seguita da Brt (18,5%), UPS e TNT (16,5% e 15,5%).

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