L'INIZIATIVA

Industria 5.0, a Pisa nasce il laboratorio per la ricerca avanzata

Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università battezza “FoReLab”, l’hub per lo studio e lo sviluppo di metodologie e tecnologie abilitanti la manifattura d’avanguardia. Il rettore Riccardo Zucchi: “Modello di riferimento”

Pubblicato il 27 Mar 2023

industria 5.0

Sprint a Industria 5.0. Ha preso ufficialmente il via il progetto FoReLab, Future-oriented Research Laboratory, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa (DII), mirato allo sviluppo di metodologie e tecnologie abilitanti per Industria 5.0.

Gli obiettivi del progetto

Il progetto prevede la creazione di nuovo laboratorio, il FoReLab, che aggregherà attività di ricerca per la nuova generazione di industria, detta Industria 5.0, autonoma, sostenibile, resiliente e centrata sulla persona. L’iniziativa è finanziato dal Mur nell’ambito del programma ”Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027”, che ha visto il DII al primo posto in Italia tra i dipartimenti di Ingegneria Industriale e dell’informazione.

”La ricerca di frontiera sulle tecnologie Ict – spiega Giovanni Stea, docente di ingegneria informatica al DII e coordinatore esecutivo FoReLab – verrà aggregata nel nuovo laboratorio per supportare innovazioni di prodotto, di processo e di servizio che consentano di diminuire i costi di produzione e di esercizio, di sostenere la sovranità digitale del paese e di aumentare la resilienza del sistema produttivo. Persone e sostenibilità ambientale saranno il centro attorno a cui dovrà essere modellata la nuova industria. Questo richiede un deciso cambio di paradigma culturale, ma anche, da parte del mondo della ricerca, di lavorare su tecnologie abilitanti visionarie e con un orizzonte di applicazione a lungo termine”.

”Le attività di FoReLab si integrano perfettamente con quelle dei nostri laboratori CrossLab, che invece mettono a disposizione di imprese e società soluzioni immediatamente applicabili per supportare i processi di innovazione verso la trasformazione digitale – aggiunge Andrea Caiti, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – CrossLab è il progetto con cui il DII ha vinto il bando dipartimenti di eccellenza per il quinquennio 2018-2023. Nei loro primi cinque anni, i laboratori hanno costituito un luogo in cui la ricerca avanzata è concretamente e quotidianamente fruibile dalle imprese. FoReLab e CrossLab – conclude – si integrano per coprire le esigenze di tecnologie immediatamente disponibili e quelle invece di una ricerca di frontiera, per costruire la società tecnologica del futuro. In questo modo il DII ambisce a supportare il necessario cambiamento culturale e di paradigma che ci aspetta mettendo a disposizione le tecnologie abilitanti per costruire una società realmente centrata sulle esigenze delle persone”.

La vision del Rettore

”Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – commenta il rettore Riccardo Zucchi – è uno dei sette dell’Ateneo a essere stato finanziato tra i 180 Dipartimenti di Eccellenza a livello nazionale per il periodo 2023-2027 e, insieme a quello di Civiltà e Forme del Sapere, è l’unico ad aver ottenuto tale riconoscimento anche nella precedente tornata, quella del 2018-2022. Il progetto del FoReLab continua e sviluppa quanto fatto nel precedente quinquennio con la realizzazione dei CrossLab e offre una risposta matura e avanzata alle esigenze di crescita, innovazione e sostenibilità delle imprese. Per questo rappresenta un modello di riferimento per tutta l’Università di Pisa”.

Industria 5.0, il governo lavora a un piano

Nelle scorse settimane il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato l’intenzione di stilare un piano ad hoc per Industria 5.0.   “Dobbiamo razionalizzare tutti gli incentivi alle imprese per far in modo che queste possano fare programmazione”, ha sottolineato Urso, secondo cui “il sistema produttivo italiano è in grado di guardare al futuro dove sarà fondamentale la transizione digitale”.

Industria 5.0, le mosse della Ue

Intabto l’Europa accelera con il lancio del progetto  Sure5.0, finanziato dalla Commissione Ue nell’ambito del programma Horizon Programme Europe.

Sure5.0 (“Supporting the smes SUstainaibility and REsilience transition towards industry 5.0 in the mobility, transport & automotive, aerospace and electronics European Ecosystems” ) mira a sostenere le Pmi europee che lavorano sui suddetti ecosistemi industriali, favorendole nell’avanzamento all’interno del processo di trasformazione digitale e nel diventare contemporaneamente più centrate sull’uomo, sostenibili e resilienti.

Le Pmi potranno beneficiare di rapporti di valutazione 5.0, webinar aperti, roadmap individuali, servizi su misura, eventi di networking e di apprendimento tra pari, supporto finanziario per i loro progetti 5.0.

Il progetto prevede di coinvolgere circa 1.000 Pmi nelle attività del progetto, di cui 700 saranno valutate, 90 riceveranno servizi su misura dai partner e 53 riceveranno sostegno finanziario. Saranno promosse l’adozione e la diffusione di tecnologie avanzate, nonché l’adozione di pratiche di innovazione sociale che faciliteranno la duplice transizione (digitale e verde). Il progetto mobiliterà 2,6 milioni di euro. La durata è di 36 mesi, il costo totale 4.988.125 euro.

Tre ecosistemi industriali strategici

1) Mobilità, Trasporti e Automotive. Questo ecosistema industriale è molto ampio e comprende le seguenti attività: produzione di autoveicoli, ma anche navi e treni; la fabbricazione di accessori; il servizio di riparazione e manutenzione; il trasporto merci e tutti i servizi connessi.

2) Aerospazio e difesa. Questo ecosistema si riferisce principalmente all’industria manifatturiera per l’aeronautica, lo spazio e la difesa, ma comprende anche i suoi clienti (tra cui ad esempio le compagnie aeree oi programmi Ue Galileo e Copernicus). Può quindi essere visto come una rete di collegamenti, sovrapponendosi ad altri ecosistemi come la mobilità e l’elettronica, ma anche il turismo, il digitale, l’agroalimentare, l’energia e l’economia sociale, soprattutto sotto forma di servizi o applicazioni.

3) Elettronica. La catena del valore dell’ecosistema dell’elettronica industriale è piuttosto complessa, comprese attività come la progettazione dei chip; la fabbricazione di semiconduttori; l’assemblaggio, il collaudo e l’imballo; e la sua distribuzione finale. Ma riguarda anche gli input richiesti per questo processo, come gli strumenti Cad (software); materie prime (wafer di silicio) e attrezzature di produzione molto sofisticate. Tutto questo è completato da un grande sforzo di R&S.

Industria 5.0 nuovo paradigma per la ricerca e l’innovazione

Dal documento recentemente pubblicato dalla Commissione europea si evidenzia come l’Industria 5.0 completa il paradigma dell’Industria 4.0 esistente evidenziando la ricerca e l’innovazione come fattori abilitanti per la transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente.

L’industria 5.0 sposta l’attenzione dal valore per gli azionisti a quello per gli stakeholder, con vantaggi per tutti gli interessati.

L’industria 5.0 cerca infine di catturare il valore delle nuove tecnologie, fornendo prosperità al di là dell’occupazione e della crescita, rispettando i confini planetari e ponendo il benessere dei lavoratori dell’industria al centro del processo produttivo.

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