Sull’Internet governance è necessario “un dialogo più ampio” di quello che esiste oggi. A chiederlo, nel suo intervento durante la World Internet Conference in corso a Wuzhen, nella Cina, è Xi Jinping, presidente della repubblica popolare cinese.
Sul Web, ha sottolineato, “non ci deve essere alcuna egemonia”, mentre è necessario riconoscere a tutti i Governi il diritto a “intervenire nella governance del cyberspazio internazionale, incluse le scelte riguardo allo sviluppo, all’amministrazione e alle politiche pubbliche” relative a Internet. “Le attuali regole che governano il cyberspazio non riflettono la volontà e gli interessi della maggior parte dei Paesi – ha sottolineato Xi Jinping – in un momento nel quale il gap nel settore dell’informazione tra diversi Paesi e regioni si sta allargando”.
In Cina Internet è strettamente controllata dal governo, che censura i siti che ritiene scomodi, come quelli che riguardano i diritti umani e quelli delle minoranze etniche cinesi, come i tibetani e gli uighuri. Tra gli altri dalla Cina sono inaccessibili Google, Facebook e Youtube.
“Come nel mondo reale, la libertà e l’ordine sono entrambi necessari nel cyberspazio – ha detto Xi, ad appena due giorni dall’inizio del processo a Pu Zhiqiang, il più noto attivista cinese sul fronte della libertà di parola accusato di avere inviato tweet irriverenti nei confronti delle autorità di Pechino – Dobbiamo rispettare i diritti degli utenti di Internet di scambiare idee ed esprimere i loro pensieri e dobbiamo anche costruire un buon ordine nel cyberspazio in accordo con la legge, perché questo aiuterà a proteggere i legittimi diritti e gli interessi di tutti”.
“Il cyberspazio – ha aggiunto – non è un luogo al di là dello stato di diritto. Tutti dovrebbero rispettare la legge, con i diritti e gli obblighi delle parti interessate chiaramente definiti. Il cyberspazio deve essere governato, gestito e utilizzato in conformità con la legge in modo che possa godere di un sano sviluppo”.