ITALIA-USA

Io, imprenditore italiano vi racconto la mia Silicon Valley mission

La “culla dell’innovazione” visitata da Matteo Renzi secondo la testimonianza di Antonio Corrado, ceo e founder di Mainstreaming. La valorizzazione, gli incentivi e l’ambiente a disposizione dei giovani innovatori italiani all’estero

Pubblicato il 24 Set 2014

Antonio Corrado, ceo Mainstreaming

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Mi chiamo Antonio Corrado e sono un imprenditore italiano nel settore ICT ed esperto di video streaming. Da sempre lavoro su progetti web innovativi e ho deciso di trascorrere un mese nella Silicon Valley con un obiettivo chiaro: internazionalizzare il servizio MainStreaming, l’online video platform con Cdn multimediale innovativa da me fondata.

Durante la mia permanenza a San Francisco ho frequentato l’associazione Baia Network alla quale sono associati principalmente imprenditori e manager che lavorano nella Silicon Valley. L’organizzazione è stata fondata da italiani e ho partecipato a qualche piacevole aperitivo con l’intento di fare networking. Ho scoperto che c’è un buon numero di professionisti italiani che vivono e lavorano nella Silicon Valley. Quelli che molti media italiani hanno rinominato “i cervelli in fuga”, come Matteo Fabiano che con la sua azienda FireMatter si occupa di aiutare le aziende ad entrare nel mercato americano.

A San Francisco c’è anche la famosa organizzazione “Mind The Bridge” fondata da Marco Marinucci, un ingegnere elettronico genovese, che oggi è un importante manager di Google. Lo scopo di questa fondazione è quello di creare un ponte tra l’Italia a la Silicon Valley, aiutando a far crescere casi di successo di tecnologia italiana negli Usa. Molto interessante è stato l’incontro con Fabrizio Capobianco, presidente di Funambol, un grande innovatore italiano. Sono stato a pranzo con lui e devo ammettere che mi ha molto entusiasmato condividere assieme idee e pensieri.

La Valley: tra presentazioni, stimoli ed illusioni

Ho assistito a diverse presentazioni di progetti di startupper internazionali, credetemi, non ho visto progetti “illuminati”. Gli italiani hanno una creatività superiore, così viene spesso detto, ma purtroppo non c’erano. Come è noto una Startup che non raccoglie soldi non riuscirà mai a partire! Ma nella Valley ogni giorno ci si adopera per trovare finanziamenti e cercare di conoscere investitori che credano alla propria idea. La Silicon Valley è molto simile a Hollywood, ci vanno tanti aspiranti attori e registi, tanti di questi faranno le comparse a vita, ma alcuni, i più capaci e i più tenaci, diventeranno delle star!

Alcuni dei progetti che ho visto analizzare erano molto interessanti, ad esempio quella di due ragazzi cinesi che hanno presentato un prodotto di wearable technology, tecnologia indossabile. Si trattava di un sensore da installare sulla racchetta da tennis, il sensore comunica con un’App e trasmettere informazioni sul tipo di colpo e forza generata. L’App traccia tutto e genera delle analytics abbastanza dettagliate del tipo di allenamento o partita giocata dal tennista. Questa è la classica applicazione tecnologica che avrà successo e tra qualche anno ce la ritroveremo anche sui campi da tennis più celebri del mondo. Un’altra App interessante ma che per ora non ha ricevuto molti apprezzamenti dai venture capital è quella di un gaming per bambini con abbinato uno spazzolino da denti. Lo spazzolino integrato con l’App gaming facilita la vita dei genitori perché il bambino gioca con esso come fosse un joystick. L’App genera delle analytics per genitori e dentisti, permettendo loro di monitorare e tarare il gioco al fine di ottenere una pulizia dentale ottimale. Ma alla fine le Startup più premiate sono state quelle che propongono soluzioni semplici da utilizzare, quelle che prevedono ad esempio la monetizzazione attraverso advertising, ovvero App multimediali che puntano principalmente a diventare popolari tra i consumatori.

I giovani Italiani hanno talento per realizzare progetti internet innovativi?

Domanda che mi viene spesso fatta ed io rispondo sempre con un sonoro “certo!”, basti pensare che l’Italia è famosa per essere tra i paesi al mondo con il costo del talento al più basso prezzo. Chiedetelo ad Accenture, che è una delle società leader al mondo in consulenza ICT. In Italia ha 10.500 dipendenti, mentre il totale tra Germania, Svizzere ed Austria è di soli 5.000 dipendenti. Quindi i giovani Italiani hanno tutte le caratteristiche per riprendersi la gloria che si meritano, ragazzi che dovrebbero guadagnare molto di più perché in grado di creare innovazione e chi crea innovazione sappiamo che muove il futuro. In Italia non abbiamo molte speranze se l’innovazione tecnologica non è aiutata o supportata e in questa situazione non ci si può illudere di poter realizzare progetti globali: si possono sviluppare solo le idee, cioè le idee devono essere incubate -nel senso di incubatrice per la crescita – e non di incubo come spesso avviene. Oggigiorno bisogna investire molto per avere successo e un paese come l’Italia non è attualmente in grado di supportare gli imprenditori in questo tipo di operazioni e nel frattempo la tecnologia corre. Corre come non mai.

Riflessioni finali di un concreto ed eterno sognatore

Dopo pochi giorni mi sono ritrovato in una situazione molto piacevole: mentre in Italia mi sembra di navigare in un fiume controcorrente, tutti i giorni la stanchezza psicologica e fisica si fa sentire, data dal fatto che nulla scorre come dovrebbe scorrere – credetemi – qui mi sono ritrovato in un contesto più organizzato e flessibile e mi sembra di aver trovato un equilibrio come se stessi navigando in un fiume, un grande fiume che scorre verso la mia direzione. Tutto è fluido, i pensieri e i primi obiettivi che avevo in testa si concretizzano in modo più naturale, non mi sembra più di andare controcorrente. Questa sensazione mi è stato detto che è comune a molti imprenditori dell’ICT che arrivano nella Valley per la prima volta. Io sto lavorando al mio progetto di raccolta fondi e all’internazionalizzazione del servizio di MainStreaming e sono fiducioso. Quando otterrò i primi risultati li renderò pubblici, mettendo a disposizione le mie conoscenze per aiutare gli altri ad ottenere il successo che meritano.

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