IL REPORT

iPhone sotto controllo delle autorità, 600 apparecchi “sbloccati”

In Italia le forze di polizia hanno inoltrato a Apple 946 richieste di accesso ai dati, nei primi sei mesi del 2016. Ma l’azienda specifica: sono comprese le domande di decriptaggio per dispositivi rubati o smarriti

Pubblicato il 13 Dic 2016

A.S.

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Sono quasi mille, per l’esattezza 946, le richieste di “sblocco” dei dispositivi Apple che le autorità italiane hanno inoltrato a Cupertino, per un totale di 1.165 dispositivi, nei primi sei mesi del 2016. Il numero potrebbe sembrare molto alto, ma comprende, spiegano da Apple, anche i casi di furto o smarrimento di iPhone o iPad. Nei casi in cui i legittimi proprietari abbiano sporto denuncia, infatti, gli inquirenti inoltrano al produttore dei device una richiesta per rintracciarli o bloccarli, al di là dei sistemi già offerti dall’azienda a questo fine. Le richieste accettate hanno riguardato in sei mesi 603 dispositivi, e sono state 12mila in due anni e mezzo.

Il dato è contenuto nel rapporto semestrale pubblicato da Apple sulle richieste di questo tipo ricevute dalle agenzie governative in tutto il mondo. Un report che l’azienda pubblica dal 2013 come parte delle sue iniziative improntate alla trasparenza.

Le richieste non riguardano soltanto i dispositivi fisici, ma anche gli account iCloud e iTunes, che spesso contengono i dati personali degli utenti, e che possono risultare utili ai fini di indagini in corso. In questo caso le richieste arrivate dall’Italia sono stati da gennaio a giugno 45, e riguardano 54 account personali. Si tratta di dati per consentire l’accesso ai quali la società segue un rigido regolamento: gli inquirenti per poter accedere ai dati devono avere un mandato di perquisizione, formulare richieste che siano “proporzionate e ragionevoli” e che non mettano a rischio la vita delle persone o di minori. Tanto che l’accesso è stato consentito soltanto in 17 casi.

Normalmente gli utenti vengono avvertiti da Apple ei casi in cui le agenzie governative non abbiano vietato di farlo, e lo sblocco degli account rimane limitato alle informazioni richieste, e non è mail “totale”.
Soltanto una la richiesta pressante giunta dall’Italia a cui Apple ha dato seguito con una procedura d’urgenza, per dare aiuto a una persona che correva pericolo di vita. Nello stesso arco di tempo le richieste dello stesso genere esaudite in tutto il mondo sono state 171.

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