Grazie alla diffusione delle piattaforme AI e alla rapida espansione delle reti 5G, sempre più sistemi sanitari europei si stanno muovendo verso un modello sanitario proattivo e predittivo. Sensori intelligenti e dispositivi indossabili raccolgono costantemente dati sanitari dettagliati, che vengono trasmessi istantaneamente sulle reti ad alta velocità e bassa latenza. L’intelligenza artificiale elabora quindi questi dati in tempo reale, rilevando anche i più piccoli cambiamenti e i primi segnali di allarme che un tempo erano impossibili da individuare. Questo consente ai team medici di intervenire tempestivamente, prevenendo malattie gravi e migliorando i risultati globali. È il cosiddetto approccio smart health, che può finalmente contare sulla democratizzazione delle nuove tecnologie per portare servizi innovativi ad ampie fasce di cittadini.
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Un ecosistema in pieno sviluppo
Non stupisce dunque che con l’invecchiamento della popolazione e la richiesta di un’assistenza decentralizzata e personalizzata da parte della società, l’Europa sia all’avanguardia in questa evoluzione, con startup specializzate in sanità digitale e basate sull’AI che hanno raccolto, come sottolinea il portale Telecom Review Europe, 701 milioni di dollari di investimenti in questo primo scorcio di 2025. E gli operatori di telecomunicazioni non si limitano a connettere le persone: contribuiscono attivamente a supportare questa rivoluzione.
Le principali telco, tra cui Telefónica, Orange, Vodafone e Deutsche Telekom, non sono più, infatti, solo fornitori di rete; sono forze trainanti di ecosistemi sanitari integrati. Dalla realizzazione di ospedali intelligenti e ambulanze connesse all’implementazione di sistemi diagnostici basati sull’intelligenza artificiale e di cure croniche a distanza, queste società stanno costruendo la struttura portante digitale dell’assistenza intelligente. Le loro reti 5G facilitano la trasmissione in tempo reale di dati biometrici da dispositivi indossabili e sensori, mentre le infrastrutture cloud supportano i sistemi di intelligenza artificiale che li interpretano.
Telefónica semplifica l’accesso agli strumenti diagnostici
Un esempio lampante di questa trasformazione sono le soluzioni e-health sviluppate da Telefónica a Madrid. In collaborazione con Edgendria Innovación, Telefónica ha sviluppato “CatEye”, un dispositivo che utilizza la connettività 5G per acquisire autonomamente immagini ad alta risoluzione di entrambi gli occhi. Le immagini vengono poi analizzate dall’AI, ospitata nell’infrastruttura di edge computing di Telefónica, per determinare la gravità della cataratta e la necessità di un intervento chirurgico. Questo approccio non solo velocizza il processo diagnostico, ma lo rende anche più accessibile, soprattutto nelle aree meno servite, dove gli oculisti sono scarsi.
Inoltre, l’azienda ha collaborato con la startup Leuko per creare il sistema “5G Intelligent Blood Monitoring”. Si tratta di un dispositivo non invasivo che cattura video della circolazione sanguigna nei capillari del polpastrello di un paziente, che vengono analizzati da algoritmi di AI per valutare i livelli di globuli bianchi. L’integrazione del 5G garantisce che questi dati vengano trasmessi in modo sicuro e con una latenza minima, consentendo il monitoraggio in tempo reale dei pazienti oncologici e riducendo la necessità di frequenti visite ospedaliere.
Le partnership di Orange per sviluppare telemedicina e telechirurgia
Orange invece collabora attivamente con startup del settore healthtech e sistemi sanitari nazionali per sviluppare soluzioni di assistenza remota basate sul 5G. I loro hub di innovazione stanno esplorando come la trasmissione di dati in tempo reale possa supportare la telechirurgia, l’assistenza agli anziani e la riabilitazione guidata dall’AI. In Francia, il 5G Lab di Orange ha avuto un ruolo determinante nel trasformare la teleconsulenza e nell’aprire nuovi percorsi in ambito medico.
La connettività ultraveloce e affidabile del 5G consente consulenze in tempo reale senza latenza o perdita di qualità video, rendendo le visite mediche a distanza più efficienti e accessibili. Un approccio particolarmente vantaggioso per i pazienti che vivono in località remote, consentendo loro di consultare specialisti nelle principali città e di ricevere una qualità di assistenza equivalente a quella dei pazienti che vivono vicino ai centri medici.
Orange ha inoltre investito nella connettività 5G per consentire interventi chirurgici robotici a distanza. In collaborazione con partner come Barco, azienda specializzata in imaging con sede a Kortrijk, il gruppo ha sviluppato un progetto pilota di successo utilizzando la piattaforma NexxisLive di Barco. Questa piattaforma crea una sala operatoria digitale, consentendo ai medici esterni all’ospedale di seguire gli interventi tramite la piattaforma sui propri dispositivi. L’affidabilità e la sicurezza del 5G lo rendono un’alternativa valida alle reti Wi-Fi pubbliche in ambito ospedaliero.
Vodafone e l’assistenza sanitaria basata sul 5G
Vodafone sta attivamente promuovendo l’assistenza sanitaria basata sul 5G in tutta Europa attraverso una serie di iniziative innovative. Nel Regno Unito e in Germania, Vodafone sta implementando ambulanze connesse che trasmettono in streaming in tempo reale parametri vitali, video e dati medici dei pazienti direttamente ai pronto soccorso degli ospedali, consentendo al personale di prepararsi prima dell’arrivo del paziente e migliorando significativamente i tempi di risposta alle emergenze.
In Italia, il 5G Healthcare Lab di Vodafone supporta il telemonitoraggio dei pazienti cronici consentendo il monitoraggio remoto continuo di patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’asma, riducendo le visite ospedaliere e garantendo interventi più rapidi quando necessario.
Deutsche Telekom punta sulla diagnostica assistita
Nel 2025, Deutsche Telekom, attraverso la sua divisione T-Systems, ha cominciato a sviluppare sistemi di diagnostica assistita dall’AI sulla sua infrastruttura 5G. Un’iniziativa degna di nota è la rete 5G del campus dell’Ospedale Universitario di Bonn, che trasmette rapidamente grandi volumi di dati medici, come Tac e risonanza magnetica, per facilitare la collaborazione interdisciplinare e ottimizzare il trattamento dei pazienti in emergenza. Inoltre, T-Systems ha introdotto il chatbot SmartChat per assistere il personale medico automatizzando le attività amministrative e garantendo la conformità alla protezione dei dati.
In Italia Tim in prima linea
In collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma, TIM ha realizzato una piattaforma che integra 5G, intelligenza artificiale e edge computing per il monitoraggio remoto dei parametri vitali di pazienti fragili o cronici. Il sistema utilizza sensori indossabili connessi in tempo reale alle reti 5G di TIM, che trasmettono dati biometrici (come battito cardiaco, saturazione e pressione arteriosa) verso infrastrutture edge, dove l’intelligenza artificiale analizza i dati per identificare anomalie e inviare alert preventivi agli operatori sanitari.
Questa infrastruttura consente:
- diagnosi precoci e interventi rapidi;
- riduzione delle ospedalizzazioni;
- supporto ai pazienti nelle aree rurali o isolate.
2. Progetto “Connected Care” con Ministero della Salute e Regioni
Tim partecipa al piano nazionale di Connected Care, cofinanziato con risorse Pnrr, per la digitalizzazione dei servizi sanitari regionali. Il progetto prevede la realizzazione di centrali operative territoriali (Cot) che raccolgono e gestiscono i dati sanitari dei cittadini, consentendo un’assistenza integrata tra ospedale e territorio.
In questo ambito TIM fornisce:
- infrastrutture di rete sicura 5G e fibra ottica;
- servizi cloud e cybersecurity per la gestione dei dati sanitari;
- piattaforme per la telemedicina e la presa in carico a distanza dei pazienti cronici.
Questa iniziativa punta a costruire una sanità più efficiente, personalizzata e preventiva, abilitando nuovi modelli organizzativi e riducendo la pressione sugli ospedali.
La crescita nel contesto regolatorio dell’Unione europea
Tutto questo fermento è possibile anche grazie alle iniziative che hanno dato vita allo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (European Health Data Space, Ehds), entrato in vigore nel 2025, crea un’infrastruttura digitale unificata che consente la condivisione sicura e standardizzata dei dati sanitari in tutti gli Stati membri dell’Ue. L’Ehds abbatte i silos di dati e sblocca enormi quantità di dati clinici e dei pazienti per la ricerca, l’innovazione e la formazione di modelli di intelligenza artificiale, garantendo al contempo la rigorosa tutela della privacy ai sensi del Gdpr. Questo ecosistema di dati transfrontaliero non solo accelera lo sviluppo di trattamenti basati sull’intelligenza artificiale più efficaci e personalizzati, ma supporta anche un’erogazione coordinata dell’assistenza sanitaria in tutta Europa, promuovendo equità e accesso indipendentemente dalla posizione. Insieme, queste iniziative costituiscono il fondamento della strategia sanitaria europea per l’intelligenza artificiale, garantendo che l’innovazione progredisca di pari passo con la sicurezza, la responsabilità e la fiducia dei pazienti.
Sebbene la riservatezza dei dati, le lacune infrastrutturali e la disparità nell’AI persistano, il solido contesto normativo europeo, guidato dal Regolamento generale sulla protezione dei dati e dall’AI Act, stabilisce il gold standard per un utilizzo etico, trasparente e responsabile dell’intelligenza artificiale. I partenariati pubblico-privati collaborativi uniscono governi, ospedali, innovatori tecnologici e ricercatori, garantendo che le soluzioni per la salute digitale siano sicure, efficaci e in linea con le esigenze di salute pubblica.
Le iniziative digitali dell’Ue e i piani nazionali di ripresa sostengono ulteriormente questa trasformazione attraverso investimenti in infrastrutture 5G e sanità elettronica, garantendo che anche le comunità remote e svantaggiate ne traggano beneficio.