WIRELESS

La sfida di T-Mobile, streaming senza limiti su smartphone

Col piano dati “Binge On” l’accesso ad alcuni servizi video (tra cui Netflix) non verrà conteggiato nel tetto dati mensile. Ma quanto peserà questa iniziativa sulle aziende del cavo e sui conti di T-Mobile?

Pubblicato il 11 Nov 2015

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T-Mobile prova ad aggirare i grandi provider della banda larga con un nuovo piano per i dati mobili che offre accesso illimitato a servizi di video streaming come Netflix, Hbo Go e Sling Tv. Il piano messo a punto dall’operatore mobile americano per i suoi clienti Usa si chiama, non a caso, “Binge On”: una vera “abbuffata” di dati simile all’esistente programma “Music Freedom” di T-Mobile che non conteggia nel tetto dei dati mensile servizi di streaming musicale come Spotify e Pandora.

In modo analogo, con Binge On i clienti di T-Mobile potranno guardare una selezione di circa 25 servizi di video streaming senza che pesino sul limite complessivo di dati che si possono usare mensilmente – sempreché, nota qualche osservatore Usa, ci si accontenti della copertura non proprio capillare di T-Mobile.

In apparenza Binge On realizza il “sogno proibito” degli americani di liberarsi non solo dell’amata-odiata cable Tv ma anche dell‘Internet fisso. I servizi di streaming video e musicale sono già tra i più amati (e che consumano più banda): il messaggio sottinteso della nuova proposta di T-Mobile è che ora tutti i propri programmi preferiti si possono vedere o ascoltare dallo smartphone o dal tablet (anzi, si può anche collegare il device mobile al computer portatile e fruire di questi servizi con lo stesso piano wireless) senza avere più a che fare con provider come Comcast o Time Warner, perché una selezione accurata di servizi in streaming soddisfa le esigenze di intrattenimento dei più e libera da ogni necessità di abbonamenti al cavo.

Un attacco ai fornitori tradizionali? Business Insider osserva che lo streaming di T-Mobile è “Dvd quality,” quindi niente Hd. Inoltre nel suo pacchetto mancano servizi molto popolari come YouTube e Snapchat.

L’iniziativa di T-Mobile potrebbe essere letta come la mossa plateale di un player che ha un ruolo minore sul mercato ed è rimasto indietro in fatto di copertura e offerta, oppure una minaccia agli altri operatori mobili che competono con i fornitori della banda larga per accaparrarsi clienti connessi a Internet. In ogni caso, la strategia di T-Mobile potrebbe rivelarsi insostenibile a lungo andare: non conteggiare lo streaming nel tetto complessivo dei dati potrebbe diventare finanziariamente impossibile man mano che i clienti incrementano il consumo di dati. Il Ceo di T-Mobile John Legere ha indicato che la sua azienda sta ottimizzando sempre più il video digitale, in modo da consumare meno dati e migliorare la qualità, tuttavia i costi del nuovo servizio potrebbero essere enormi.

Qualcuno accusa T-Mobile persino di minare il concetto di net neutrality offrendo accesso privilegiato ad alcuni servizi: con Binge On e Music Freedom, la telco americana infatti decide quali dati che passano attraverso la sua rete vanno conteggiati nel limite mensile e quali no. I primi sarebbero discriminati rispetto ai secondi: i paladini dell’open Internet già vedono una minaccia al web libero e aperto travestita da “bonus” per i clienti. In teoria alcuni siti web o servizi di Internet diventano concorrenti di T-Mobile, che con alcuni sigla accordi perché i clienti possano accedervi senza limiti, mentre privi di una partnership sono lasciati fuori dal “bonus”. T-Mobile guadagnerebbe anche un forte potere negoziale, ma secondo Business Insider questo scenario sarebbe temibile solo se anche Verizon o At&t introducessero offerte simili.

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