MUSICA ONLINE

La svolta di Youtube, Music Key alza la posta sui servizi streaming

A partire dal 17 novembre il servizio verrà rilasciato in beta in Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Stati Uniti

Pubblicato il 13 Nov 2014

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Google lancia finalmente il servizio di musica in streaming. Youtube Music Key – il cui lancio era stato annunciato già ad agostoè il nuovo servizio di streaming a pagamento che l’azienda di Mountain view offrirà su web e smartphone. A partire dal 17 novembre, il servizio verrà rilasciato in beta in Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Stati Uniti: Music Key sarà attivo subito su web e Android iOS arriverà poco dopo – mentre non c’è traccia di programmi per la piattaforma Windows Phone. Per i primi sei mesi sarà gratuito, poi in offerta a 7,99 euro al mese.

Con Music Key – che di fatto sfida Spotify – si avrà la possibilità di ascoltare musica in HD senza annunci pubblicitari e, su smartphone, anche in background e offline, anche a schermo bloccato, anche salvando solo la traccia audio. Il servizio comprenderà anche accesso illimitato a Google Play Music, sbloccando lo streaming delle radio tematiche che include un catalogo di 30 milioni di brani e includendo la funzione di cloud storage fino a un massimo di 20mila file.

Subito disponibile, invece, la nuova homepage di YouTube dedicata alla musica, che da questa sera mostra i video e le playlist più viste del momento e le nuove raccolte organizzate sotto categorie umorali – ricalcando un po’ il modello di Stereomood. Con il restyling, YouTube introduce anche la pagina dedicata all’artista che raccoglie in una sola sezione tutta la discografia disponibile sulla piattaforma.

Solo pochi giorni fa il Wall Street Journal aveva spiegato che Susan Wojcicki – la manager che ha assunto le redini di YouTube a inizio anno – stava valutando nuove strade per aumentare i ricavi e i profitti della piattaforma acquistata da Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari e che ha superato da tempo il traguardo del miliardo di iscritti. E dopo la musica, il servizio a pagamento potrebbe essere esteso ad altri settori come il cinema o i programmi tv.

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