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La web tv entra nel paniere Istat, fuori cd e dvd

Cresce il numero di prodotti tech utilizzati per monitorare l’andamento dei prezzi e il tasso d’inflazione: “L’aggiornamento tiene conto dei cambiamenti nelle abitudini di spesa delle famiglie”

Pubblicato il 04 Feb 2019

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Cambia il paniere Istat per l’inflazione. A rappresentare le nuove abitudini di consumo “tecnologico” delle famiglie nel 2019 entrano: web tv all’interno degli abbonamenti alla pay tv, la cuffia con microfono nel settore tecnologico e l’hoverboard (la tavola elettrica munita di ruote) come articolo sportivo. Escono invece il supporto digitale da registrare (come cd e dvd vergini) e la lampadina a risparmio energetico.

Nel 2017 era stata la volta degli smartwatch ad entrare nel “listino” che l’istituto itilizza per calcolare prezzi e inflazione.

“L’aggiornamento del paniere – fa sapere Istat – tiene conto dei cambiamenti emersi nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati”.

Gli ingressi nel “bilanciere” indicano dunque come gli italiani siano sempre più orientati a una mobilità sostenibile – nel sistema sono entrate anche bici elettrica e scooter sharing – e sempre più tecnologici, come suggeriscono gli acquisti di cuffie dotate di microfono, utilizzate sia per la comunicazione via web che per i videogiochi.

Nel complesso, le quotazioni di prezzo usate ogni mese per stimare l’inflazione sono circa 6.000.000 e hanno una pluralità di fonti: 458.000 sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 238.000 direttamente dall’Istat; oltre 5.200.000 tramite scanner data; più di 86.000 arrivano dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.

Nel suo ultimo rapporto “Cittadini, imprese e Ict”, Istat ha certificato come Internet sia cruciale nelle nostre abitudini di consumo: per quanto riguarda i tempi di accesso a Internet, il 52% degli italiani dai 6 anni in su accede quotidianamente a Internet e i giovani tra i 15 e i 24 anni restano i più grandi utilizzatori con il 94%. Ma la diffusione comincia ad essere significativa anche tra i 65-74enni, che nell’ultimo anno passano dal 30,8% al 39,3%.

Tra le persone di 14 anni e più, sottolinea l’Istat, si utilizza soprattutto lo smartphone per l’accesso alla rete (89,2%), seguito dal Pc da tavolo (45,4%) mentre tra le persone di 16-74 anni che hanno usato Internet negli ultimi tre mesi, il 20,2% lo ha fatto per trovare un alloggio contattando direttamente un privato tramite siti web o app.

Indipendentemente dal dispositivo utilizzato le attività più diffuse sul web sono quelle legate all’utilizzo di servizi di comunicazione che consentono di entrare in contatto con più persone contemporaneamente. La quasi totalità degli internauti di 14 anni e più (89,3%) utilizza messaggeria istantanea, il 47,1% ha effettuato chiamate via internet e il 62,4% ha utilizzato un social network. A livello territoriale, l’uso del web per chiamare è maggiore al Centro e nel Mezzogiorno (oltre 48% contro 45,1% del Nord); analoga tendenza si registra per l’uso dei social network (65% contro 59,7% del Nord).

Nel 2018 crescono al 55,9% gli internauti che acquistano online (53% nel 2017). Rilevante anche la crescita di intermediari per l’eCommerce. Il 64,1% delle imprese che nel 2017 hanno venduto via web (53,8% nel 2016), ha utilizzato almeno un e-marketplace e il 50,2% (39,1% nel 2016) ha realizzato almeno la metà del fatturato via web tramite intermediari.

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