LA SVOLTA

L’agrifood italiano spinge sul digitale, investimenti a quota 540 milioni

In aumento del 20% le risorse destinate a droni, gps, robot e Iot a favore della produzione sostenibile. Lo rivela lo studio Coldiretti che mette al centro il ruolo traino delle nuove generazioni. Ma serve accelerare sull’azzeramento del digital divide

Pubblicato il 29 Set 2021

Internet of Things, droni, gps, robot, sistemi di analisi dei dati. Sono alcune delle tecnologie che stanno facendosi largo nelle campagne italiane a favore di un agrifood sostenibile e a prova di futuro. Lo rivela l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Smart AgriFood, secondo cui toccano quota 540 milioni di euro, con un balzo del 20% registrato nel 2020 rispetto all’anno precedente, gli investimenti in digitale.

Nuove generazioni al centro della scena

In prima fila le nuove generazioni con quasi 1 impresa agricola giovanile su 3 (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo l’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Molto apprezzato dai giovani anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).

La riduzione dell’impatto ambientale

La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. 

Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) spiega Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).

I fronti impattati dal digitale

La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni (41%), l’analisi dei fattori ambientali e geologici (33%), il monitoraggio di macchine e attrezzature (23%) e la gestione e organizzazione delle risorse idriche (19%). Non mancano soluzioni per il monitoraggio da remoto con smartphone e pc degli animali, in grado di monitorare stalle, pascoli, stato di salute, spostamenti e distribuzione di cibo e acqua.

Il sistema integrato Demetra

Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione online dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Tracciabilità degli alimenti

A fronte dell’82% dei consumatori italiani che privilegia nella propria spesa l’acquisto di prodotti Made in Italy, le informazioni in etichetta diventano sempre più un valore aggiunto per il prodotto tanto che 9 aziende su 10 (89%) applicano la tecnologia digitale sulla tracciabilità degli alimenti considerata uno degli ambiti che genera i maggiori benefici per il settore.

La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di quasi 500mila ettari a livello nazionale pari al del 3-4% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e dello Iot.

Ancora troppo digital divide

Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.

Proprio per superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende Coldiretti, Tim e Bonifiche Ferraresi hanno firmato un accordo. Focus del presidente della Coldiretti Ettore Prandini sull’“importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione economica dell’agroalimentare italiano che già oggi è il più green d’Europa”.

Il nuovo scenario è stato presentato in occasione della consegna degli Oscar Green, premio per le imprese agricole che creano sviluppo e lavoro con i giovani al centro della svolta verso il futuro dell’Italia disegnata dal Pnrr, alla vigilia della Cop26, la conferenza mondiale dell’Onu sui cambiamenti climatici in programma a Glasgow dall’1 al 12 novembre.

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