EUROPA DIGITALE

Mercato unico, Oettinger punta alla Google Tax

In un’intervista al Wall Street Journal il commissario Ue all’Economia digitale rilancia sulla tassazione agli Ott come volano per creare le basi di un mercato competitivo: “L’opzione al vaglio della Commissione”

Pubblicato il 20 Gen 2015

Patrizia Licata

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La Commissione europea sta prendendo in considerazione di imporre una tassa sulle Internet companies americane come parte delle misure per il Mercato unico digitale. Lo ha indicato il commissario al digitale Günther Oettinger.

Oettinger, riporta il Wall Street Journal, ha dichiarato che l’Europa è oggi relegata al ruolo di “perdente” nell’industria dell’information technology ma la situazione potrebbe essere ribaltata favorendo gli investimenti e creando un ambiente competitivo con pari condizioni per tutte le aziende attive nel digitale. Il commissario Ue ha anche sottolineato l’importanza di mantenere la leadeship europea nel settore automobilistico, che pure sembra destinato a radicali trasformazioni ad opera delle Internet companies.

“La tassazione è una possibilità ma non abbiamo ancora preso una decisione”, ha detto Oettinger riguardo al piano dell’Ue sul Mercato unico digitale. Come noto, la Commissione europea annuncerà il piano completo entro maggio. Ma alla domanda se Google potrebbe essere tassata perché mostra contenuti protetti da copyright, Oettinger ha risposto di sì.

La realizzazione del Mercato unico digitale viene considerata fondamentale dalla nuova Commissione europea per rilanciare l’economia dell’Ue. “Ventotto mercati frammentati non aiutano gli investimenti, le startup, l’occupazione e nemmeno i consumatori”, ha osservato Oettinger.

Riguardo alle aziende di tecnologia straniere, “se sono attive sul nostro mercato europeo, abbiamo degli strumenti per garantirci che agiscano nel rispetto delle nostre regole”, ha indicato il commissario.

Oettinger ha criticato le aziende americane che entrano in Europa “investendo in Stati membri con un basso livello di protezione dei dati e estraendo poi tutti i dati che possono nell’intera Ue”. La soluzione è creare un unico set di regole europeo che governi la protezione dei dati personali.

Parte cruciale del piano della Commissione sul Mercato unico digitale sarà mettere a punto regole sul copyright che siano al passo con i tempi, ha continuato Oettinger. Le leggi nazionali esistenti, molto diverse tra loro, sono ormai antiquate.

Diversi paesi europei hanno cercato modi di imporre tasse ai colossi tecnologici americani come Google. La Germania ha suggerito che Google paghi per pubblicare estratti dei giornali tedeschi ma il motore di ricerca ha semplicemente smesso di pubblicarli. Le autorità francesi sostengono che Google debba al fisco della Francia più di 1 miliardo di euro.

Per Oettinger, senza un’adeguata protezione dei diritti di proprietà intellettuale, non ci sarà “una nuova generazione di produttori creativi”.

Quanto all’industria automobilistica, Oettinger la considera un’altra sfida chiave per l’Europa: i produttori di automobili vedono lo sviluppo verso le connected cars come un’opportunità per rinnovare la loro immagine e attrarre nuovi utenti. Le macchine sarebbero connesse al web mobile e interagirebbero tra loro usando il wifi e reti di telecomunicazione wireless. “Ma c’è un nodo da sciogliere”, secondo Oettinger. “Per stare un passo avanti alla Silicon Valley, i produttori d’auto europei dovrebbero integrare i servizi di Google, Apple e Facebook ma non essere messi in secondo piano da questi”.

Oettinger ha detto di essere in contatto con i top manager dell’industria automobilistica europea e di augurarsi che “I nostri produttori d’auto europei vogliano e sappiano sopravvivere. Dicono che Google, Apple e Facebook sono i benvenuti ma non devono sostituirsi a loro bensì a entrare in partnership trasparenti in cui le nostre aziende europee hanno il comando”, ha aggiunto.

Oettinger insiste sul fatto che l’attuale dominio americano nell’industria digitale “non è per sempre”. “Sono sicuro che potremo tornare leader con gli investimenti in infrastrutture, con il capitale umano, con la scienza e l’istruzione e la ricerca e le università, con chiare strategie per far leva sulle start-up”, ha indicato il commissario Ue.

Oettinger ha anche commentato i recenti fatti di Parigi e dichiarato che il Parlamento europeo dovrebbe essere più propenso a sostenere misure per l’uso della sorveglianza dei dati per la lotta al terrorismo. Ad aprile 2013, il Civil Liberties Committee del Parlamento ha bloccato la proposta EU Passenger Name Records che obbligava le compagnie aeree a consegnare ai paesi Ue i dati dei passeggeri che entravano o uscivano dal blocco dei 28 paesi. “Direi che è ora o mai più”, ha affermato Oettinger riferendosi al Parlamento europeo, dove la proposta è dal 2013 in stallo. Per il commissario al digitale, il Parlamento dovrebbe essere pronto ad approvare una nuova direttiva sull’uso dei dati nell’interesse della sicurezza dell’Europa.

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