LA VERTENZA

Micron, gli americani pronti a scendere in campo

Il management statunitense ha accettato l’invito del Governo e lunedì i rappresentanti del board Usa incontreranno il viceministro De Vincenti. Seconda riunione del tavolo sulla microelettronica: il Mise si impegna a realizzare un “documento strategico nazionale” per coordinare le Regioni nell’accesso ai fondi Ue

Pubblicato il 07 Mar 2014

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Lunedì 10 marzo una rappresentanza del Consiglio di amministrazione di Micron, la multinazionale della microelettronica che ha annunciato il licenziamento di 419 dipendenti in Italia, sarà al Ministero dello sviluppo economico per incontrare il viceministro Claudio De Vincenti. E non è da escludere che possano rimanere in Italia ancora qualche giorno, magari per prendere parte anche alla riunione del tavolo con i sindacati fissata per mercoledì 12. Intanto nelle scorse ore l’ambasciata americana in Italia aveva risposto alla lettera che era stata inviata dai sindacati all’ambasciatore Phillips. Nell’occasione Katherine Hadda, consigliere per gli affari economici, aveva espresso “forte partecipazione” e sottolineato: “Non abbiamo un ruolo nella vertenza, ma ci auguriamo una soluzione soddisfacente per tutti”.

Se ne è parlato alla riunione del tavolo sulla microelettronica che si è svolto oggi al Mise, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle regioni Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Campania e Veneto, le organizzazioni sindacali nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Uglm e Fismic e i segretari territoriali e l’Anie.

Durante l’incontro il ministero, rappresentato da Ludovica Agrò (il viceministro De Vincenti era impegnato in contemporanea in un’altra vertenza), a capo della direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese del Mise, si è impegnato a sviluppare in 45 giorni il “documento strategico nazionale” che definirà le linee guida per tutto il territorio nazionale su ricerca tecnologica, R&D e manifattura nella microelettronica, per coordinare le Regioni nelle richieste di accesso ai fondi europei. A ogni singola Regione spetterà poi, prima del nuovo incontro fissato per maggio, la predisposizione di un quadro di “smart-specialization” specifico, che evidenzi le specifictà delle filiere produttive locali e le aree tecnologiche da valorizzare e su cui intervenire.

“E’ importante che finalmente anche nel nostro paese ci si preoccupi della politica industriale – afferma Nicola Alberta, coordinatore nazionale Fim Cisl – Questo presuppone però, come primo passo, che si respingano i licenziamenti della Micron e le scelte di disimpegno della multinazionale americana dal nostro paese. I settori tecnologici di cui parliamo, sono sostenuti dalle grandi competenze professionali presenti in Itali e dalla ricerca e non possiamo permettere che vengano disperse. Accogliamo con favore la conferma sul controllo pubblico su StM, emersa nella discussione odierna, purché questa si traduca in rafforzamento dei programmi d’investimento nelle nuove tecnologie”.

“Avremmo preferito che al tavolo partecipasse anche il viceministro De Vincenti – afferma Roberta Turi, segretario nazionale Fiom Cgil – perché dal nostro punto di vista questo tavolo è una priorità per l’intero Paese. Ora sarà fondamentale che le Regioni si attivino e si diano da fare, come oggi ha dimostrato la Sicilia. Noi lavoreremo perché si attivino tutti i tavoli territoriali, e perché anche le aziende diano il loro contributo nella sfida di riuscire a portare in Italia i fondi Ue, da quelli strutturali a quelli messi a disposizione da Horizon 2020. Ognuno deve fare la sua parte, ed è fondamentale fare presto: è il momento di andare oltre gli slogan e le frasi fatte”.

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