Riunione interlocutoria oggi al ministero dello Sviluppo economico tra i dirigenti del Mise, i rappresentanti dei sindacati e i vertici italiani di Micron, la multinazionale statunitense della microelettronica che ha annunciato le procedure di mobilità per 419 dei propri dipendenti tra gli stabilimenti di Vimercate, Agrate, Avezzano, Arzano e Catania.
Mentre sotto al ministero una delegazione di lavoratori manifestava protestando contro la decisione dell’azienda (nella foto), la riunione si è svolta con i due dirigenti che da sempre seguono la vertenza, Giampiero Castano e Chiara Cherubini, su espresso mandato della neo ministro Federica Guidi, che ha voluto che fosse confermata anche la riunione del tavolo sulla microelettronica prevista per il 7 marzo.
E’ previsto per i prossimi giorni, dopo la nomina e l’insediamento dei nuovi sottosegretari, l’incontro del Governo con il management e i membri del board statunitense di Micron. Un vertice che a quanto si apprende era già fissato e sarebbe saltato in extremis proprio per via dell’avvicendamento a palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi.
Quanto alla prossima riunione del tavolo sulla vertenza al ministero, che dovrebbe svolgersi nella settimana che inizierà il 10 marzo, potrà contare sulla presenza di un sottosegretario che abbia studiato il dossier e che rappresenti in pieno la posizione del Governo. Le nomine dovrebbero infatti essere ufficializzate nelle prossime ore, forse già domani, e c’è qualche fondata possibilità che al Mise possa essere confermato Claudio De Vincenti, che aveva mantenuto la posizione sia con il governo di Mario Monti che con il governo guidato da Enrico Letta.
Intanto a Catania una delegazioni di lavoratori Micron ha consegnato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nella sua visita ufficiale nel capoluogo etneo ha programmato anche un passaggio negli stabilimenti di StM nell’Etna valley, una lettera in cui si chiede al Capo dello Stato di intervenire presso St perché si possa trovare una soluzione sugli esuberi annunciati da Micron. Da più parti si sta spingendo infatti perché l’azienda possa riassorbire i lavoratori in uscita da Micron, che provengono proprio da una cessione di ramo d’azienda di StMicroelectronics.
“Siamo preoccupati delle rigidità aziendali, che si giocano sul piano delle strategie finanziarie – afferma Nicola Alberta, coordinatore nazionale Fim Cisl per Micron e StM – per questo come organizzazioni sindacali presenteremo un documento tecnico sulla situazione di questo settore. Il nostro obiettivo resta quello di trovare una soluzione che tuteli tutti i lavoratori e consolidi la presenza industriale del Gruppo in Italia, salvaguardando il capitale umano e professionale”.