IL NUOVO RUOLO

Microsoft, Gates sarà l’uomo giusto?

Alcuni fra i maggiori shareholder dell’azienda non gradiscono il nuovo incarico: dubbi sulle capacità “visionarie” del fondatore, ma soprattutto si teme un “duopolio” al vertice. Voci critiche anche nei confronti del nuovo chairman Thompson

Pubblicato il 07 Feb 2014

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Non tutti gli azionisti di Microsoft hanno gradito le recenti trasformazioni ai veritci del colosso mondiale del software. Alcuni dei maggiori shareholder hanno espresso una profonda insoddisfazione per le scelte annunciate dal cda a inizio settimana, scagliandosi in particolare contro il nuovo ruolo assegnato al fondatore Bill Gates, che non è più chairman ma technology adviser di Microsoft.

Se da un lato gli investitori hanno mostrato di gradire, in larga parte, la scelta di Satya Nadella, da 22 anni in Microsoft, come nuovo chief executive officer, tre dei 20 principali azionisti dell’azienda hanno dato voce alla loro delusione, o addirittura preoccupazione, per altri cambiamenti nella struttura del top management, come riporta oggi il Financial Times. Non piacciono né la nomina di John Thompson, ex chief executive di Symantec, come chairman al posto di Gates né il nuovo ruolo assunto dallo stesso Gates, che ora passerà più tempo all’interno di Microsoft “per supportare Nadella nell’indirizzare le strategie tecnologiche e di prodotto”, come indicato dall’azienda.

Gli “scontenti” mettono in guardia sul fatto che Gates potrebbe diventare un centro di potere alternativo e creare dubbi nei dipendenti e negli investitori su chi sia il vero capo in Microsoft. Alcuni azionisti temono che Gates voglia ripristinare un controllo totale sull’azienda che ha fondato e questo “non è accettabile per una compagnia di grandi dimensioni”, ha detto uno degli shareholder. “Spero vivamente che il cda abbia preso tutte le precauzioni possibili e controlli attentamente la situazione, altrimenti si va verso un disastroso caos”.

Già l’anno scorso, quando il colosso di Redmond aveva cominciato a cercare un chief executive per sostituire Steve Ballmer, alcuni azionisti si erano detti preoccupati dell’influenza esercitata da Gates, che è il quarto maggiore azionista di Microsoft con una quota del 4%.

Altro elemento che scontenta qualche shareholder è che il valzer di poltrone ha finito con lo spostare top manager interni senza portare nuova linfa in azienda. Secondo alcuni, invece, sarebbe stato necessario l’inserimento di executive esterni capaci di rivitalizzare la strategia di Microsoft e liberarla dalla pesante dipendenza da Windows. “Ci vogliono nuove idee”, secondo uno dei maggiori azionisti. Che su Gates aggiunge: “E’ il centro emozionale della compagnia e le persone lo ammirano devotamente. Ma non è un visionario, non ha capito l’ascesa dei device mobili, non ha previsto nemmeno il fenomeno Internet. Averlo come guida tecnologica dell’azienda non risolve i nostri problemi”.

A onor del vero, Windows è disponibile sui device mobili da più di dieci anni e Gates ha personalmente sostenuto i tablet prima dell’arrivo dell’iPad. Ma Microsoft non ha previsto l’ascesa del computing su touch screen cavalcato invece con successo da Apple e Google.

Un altro degli azionisti scontenti attacca duramente la nomina di Thompson come chairman (prima, sempre in Microsoft, ricopriva il ruolo di lead independent director): “Se cercate uno che ha bruciato palate di soldi in una sfilza di aziende, e che è stato particolarmente inefficiente nel liberarle dal peso del loro business legacy, eccolo trovato”, dice.

Meno negativi altri quattro dei 20 maggiori azionisti di Microsoft nei confronti della nomina di Nadella: “La scelta di un manager interno può aiutare a rivitalizzare il business e a riposizionare l’azienda senza tagliarle le gambe. E poi è sempre riuscito a portare al successo prodotti in cui nessuno credeva”.

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