L'EVENTO

Microstrategy World: “Analytics, una scossa al business”

All’evento di Barcellona rilanciata la visione dell’azienda specializzata in Business Intelligence. Il Ceo Michael Saylor: “Con la nostra piattaforma tre anni di anticipo sulla concorrenza”

Pubblicato il 09 Lug 2013

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Da Barcellona, la capitale del mobile e prima città europea dove è sbarcata nel 1994, il Microstrategy World rilancia la vision della società specializzata nella business intelligence. Ma in realtà, ha più volte ricordato il ceo Michael Saylor nel suo keynote durato un’ora esatta, la vision è partita tre anni fa e ora per Microstrategy sta arrivando il momento di raccogliere i frutti della sua azione verso il mobile.

“Grazie alla nostra piattaforma avrete tre anni di anticipo sulla concorrenza” ha spiegato il chairman di Microstrategy che ha esortato le aziende a “non reinventare la ruota”, ma utilizzare le soluzioni della società per dare una scossa al proprio business. È possibile anche assumere decine di ingegneri, “ma non ne vale la pena”, è il consiglio interessato di Saylor. Secondo le indagini, costeranno sempre di più e nel frattempo “perderete un sacco di tempo a costruire le applicazioni”. Perché la velocità è il grande vantaggio che Microstrategy vuole regalare ai suoi clienti che grazie alle sue piattaforme in pochi giorni possono gettare le basi per stare al passo con i tempi del business.

Con alle spalle l’esperienza del suo libro “Mobile wave” dove spiega come ormai l’economia mondiale vada verso la smaterializzazione con il dominio del software in qualsiasi settore, dall’editoria all’istruzione passando per tutti i comparti industriali, Saylor ha spiegato che ci sarà sempre più bisogno di nuove applicazioni.

“Anche per i governi visto che il principe di Abu Dhabi recentemente ha affermato che vuole essere in grado di interagire con il suo governo alle 11 di un sabato sera da un albergo a cinque stelle in qualsiasi luogo del mondo”. Dando per scontato che il principe raggiungerà in fretta il suo obiettivo, c’è una massa di aziende che “se usano ancora i depliant sono ferme al secolo scorso” e devono quindi trasformarsi in fretta “per rimanere competitive”.

Per portarle nel nuovo mondo Microstrategy si muove verso quattro direzioni: analytics, mobile, identity e loyalty. Le prime due non rappresentano una novità, mentre le seconde sono le nuove carte che Microstrategy intende giocare forte di un’esperienza che nel 1993 ha visto iniziare la collaborazione con McDonald’s per analizzare le spese di pubblicità e marketing e oggi permette di definire in pochi secondi il target di una campagna su Facebook cercando per esempio ragazza spagnole, sposate, laureate, che usano Android e preferiscono il rosa (31mila per la cronaca). Tutto in pochi secondi.

La piattaforma di analytics deve supportare qualsiasi interfaccia, interagire con i tablet, offrire la possibilità di infografiche e l’agile analytics con informazioni collegate a Google maps o ad altre forniti di big data. Il tutto in trmpo reale perché la velocità, di realizzazione delle applicazioni ed elaborazione dei dati, è l’altro aspetto fondamentale per Microstrategy.

“Nel 2013 tutte le aziende costruiranno applicazioni mobili per i clienti” ha spiegato Saylor che ha annunciato anche investimenti sul fronte cloud per supportare questa migrazione verso il mobile.

Microstrategy non punta tanto sulla realizzazione di piattaforme verticali, ma preferisce mantenere un tono “generalista” lasciando alle aziende e all’ecosistema dei partner la possibilità di realizzare le customizzazioni. Con l’obiettivo, per quanto riguarda il mobile di arrivare a una piattaforma dove è sufficiente “cliccare per configurare” perché la realizzazione di applicazioni sia alla portata di tutti.

Nell’ambito generalista rientrano anche le piattaforme dedicate all’identità e alla loyalty che punta con decisione verso il mondo retail.

“I sistemi per l’identificazione delle identità che utilizziamo oggi sono obsoleti” ha osservato il ceo. Come si fa a utilizzare ancora la carta o i badge di plastica quando una persona ha in tasca uno smartphone? Per questo ha lanciato Usher, una soluzione che manda in soffitta carta d’identità e badge per lasciare posto, anche in questo caso, all’utilizzo del mobile. Un’idea valida anche per l’Italia se mai riuscirà a uscire dalle secche della vicenda della carta d’identità elettronica.

Sul fronte della loyalty, invece, l’obiettivo è di aiutare le aziende a cambiare la loro relazione con il cliente. “Il mondo è pieno di tessere fedeltà che presto potranno diventare nuovi sistemi di customer relationship management. Noi intendiamo raggiungere questo obiettivo creando una piattaforma che permetta poi ad aziende e partner di costruire le loro applicazioni”. Solo che in questo modo potranno farlo non mettendoci anni, ma solo un paio di settimane. Forte di una importante crescita sul mercato americano, Microstrategy vuole sfruttare fino in fondo la presenza di 950 milioni di cellulari che saranno venduti quest’anno e che diventeranno un paio di miliardi prossimamente secondo le previsioni. Utilizzarli solo per telefonare pare un po’ poco.

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