IL BANDO

Mise, operativi i nuovi Accordi per l’innovazione: sul piatto un miliardo

In arrivo sostegni per progetti R&S di valore superiore a 5 milioni di euro. Giorgetti: “Mobilitate le risorse del fondo complementare del Pnrr verso le imprese che investono nonostante la difficile situazione internazionale”. Dall’11 maggio la domanda per gli incentivi

Pubblicato il 18 Mar 2022

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Diventano operativi i nuovi Accordi per l’innovazione del Ministero dello sviluppo economico che puntano a sostenere le imprese che investono in ricerca e sviluppo industriale attraverso contributi e finanziamenti agevolati. E’ stato infatti pubblicato il decreto che disciplina la procedura di presentazione delle domande per le aziende che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane e che presentano progetti d’importo superiore a 5 milioni di euro per realizzare nuovi prodotti e innovativi modelli produttivi.

Gli Accordi per l’innovazione sono un importante strumento operativo per rafforzare la competitività e il tessuto produttivo del Paese che il ministro Giancarlo Giorgetti ha profondamente riformato, semplificando e velocizzando l’erogazione dei contributi, ma anche dotato di risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro, previste dal Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Domande aperte dall’11 maggio

La procedura di presentazione delle domande prevede per le imprese una prima fase dedicata alla compilazione della documentazione, a partire dal 19 aprile 2022, sul sito dedicato dal Mise al Fondo per la Crescita Sostenibile, mentre l’apertura formale dello sportello per richiedere gli incentivi è in programma dalle ore 10 dell’11 maggio 2022. 

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“Dopo aver impostato il lavoro nei mesi scorsi – dichiara Giorgetti – è arrivato il momento di mobilitare i fondi assegnati dal Pnrr verso le imprese che, nonostante la difficile situazione internazionale causata dal conflitto in Ucraina, puntano a investire su progetti strategici al fine di promuovere la capacità d’innovazione, la realizzazione di nuovi prodotti e servizi, nonché la formazione e lo sviluppo delle competenze professionali. Non è il momento di fermarsi – prosegue il ministro – ma di accelerare gli investimenti nel nostro sistema produttivo che riveste un ruolo centrale nella crescita del Pil nel nostro Paese”.

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