La Fcc ha mandato una lettera ai vertici di At&t chiedendo spiegazioni sull’annuncio della telco di voler sospendere i propri investimenti sulla fibra ottica in attesa che la commissione renda note le proprie decisioni sulla net neutality e le regole che governeranno l’uso della rete.
La “net neutrality”, motivo del contendere, è il principio secondo il quale i Governi e i fornitori di servizi Internet debbano trattare i dati allo stesso modo, senza consentire linee preferenziali ai gruppi che sono disposti a pagare di più.
A seguito dell’appello del presidente Obama perché la commissione federale sulle comunicazioni dia vita a regole il più possibile stringenti per assicurare la neutralità della rete Internet, il ceo di At&t, Randall Stephenson, aveva annunciato che l’operatore avrebbe limitato il proprio sviluppo della rete in fibra ai due milioni di abitazioni in più per le quali l’azienda aveva preso l’impegno con l’acquisizione di DirecTv, e che gli altri investimenti sarebbero dipesi dalle decisioni di Fcc sulla regolazione dell’”open Internet”.
Nella lettera Fcc chiede ad At&T di fornire I dettagli sul numero di abitazioni attualmente servite dai propri Servizi in fibra, includendo un’analisi dettagliata delle tecnologie utilizzate, con una richiesta specifica sui dettagli degli interventi previsti prima e dopo l’annuncio sulla net neutrality.
La commissione ha chiesto anche di conoscere il motivo per cui la telco ritenga che il business model di At&t sull’Fttp, che prevede ulteriori investimenti, sia ora considerato “non conveniente” per l’azienda. Le risposte, che dovranno essere corredate da tutta la documentazione del caso, dovranno essere recapitate alla Fcc entro il 21 novembre.
Intanto uno dei primi risultati dell’appello di Obama è il fatto che con ogni probabilità i tempi di pronuncia dell’Fcc sono destinati ad allungarsi: le decisioni della commissione erano attese entro la fine dell’anno, ma pare sempre più probabile che siano destinate a slittare al 2015. Tom Wheeler (nella foto), presidente di Fcc, aveva risposto precisando che su questa vicenda l’Fcc “deve prendersi il tempo necessario” per stabilire le nuove regole: “Più siamo andati avanti a esaminare il caso in tutti i suoi aspetti legali – aveva detto – più ci siamo resi conto dell’evidenza che c’è ancora più lavoro da fare. Dobbiamo prenderci il tempo per decidere nel modo più corretto e una volta per tutte – aveva concluso – per riuscire a proteggere con successo i consumatori e gli innovatori dell’online”.
A rafforzare la posizione di At&t era intervenutoi anche il vicepresidente, Jim Cicconi, secondo cui “il piano della Casa Bianca volto a regolamentare internet, sarebbe un tremendo errore che andrebbe a minare lo sviluppo e la sopravvivenza stessa di internet, nonché gli interessi nazionali”.