Olivetti, braccio di ferro Telecom-sindacati sul piano di rilancio

Oggi a Roma l’incontro tra i vertici aziendali e i rappresentanti dei lavoratori. La Fiom: “Bisogna rivedere il progetto industriale altrimenti si darà il colpo di grazia alla società di Ivrea”

Pubblicato il 16 Lug 2015

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Scontro tra Telecom e sindacati suil futuro di Olivetti. All’incontro di oggi “Telecom Italia – sottolinea la Fiom in una nota – “ha confermato la volontà di andare avanti sul piano, convinta che sia l’unico modo per dare una prospettiva ad un’azienda in perdita da diversi anni e che verrà trovato un indirizzo industriale diverso”.

Al tavolo, che si è tenuto a Roma, hanno partecipato la direzione aziendale di Telecom, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti degli enti locali, il presidente della Regione, Piemonte Sergio Chiamparino, ed il sindaco di Ivrea (Torino), Carlo Della Pepa. Di recente Telecom ha presentato un piano industriale che prevede la riduzione di oltre 300 addetti sui 538 che lavorano a Ivrea.

La Fiom ha invece ribadito “il proprio giudizio negativo sul piano, che sottende la reale volontà di smantellare quello che resta del patrimonio industriale e di competenze di Olivetti”. Il tavolo sull’Olivetti si riunirà nuovamente il 28 luglio.

“Continuiamo a pensare – afferma Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom – che per dare un futuro ai lavoratori è necessario rivedere il piano industriale”. Per Fabrizio Bellino, responsabile della Lega di Ivrea della Fiom-Cgil, “questo piano è il colpo di grazia sulla Olivetti e su un pezzo fondamentale della storia industriale del nostro paese”.

Il piano presentato da Telecom prevede un investimento di 60 milioni per dare la spinta iniziale alla nuova Olivetti, destinata a incorporare Telecom Italia Digital Solutions. Le risorse programmate dall’operatore serviranno in parte per ripristinare un patrimonio che a fine marzo era negativo per 3,9 milioni, e ricapitalizzare di 10 mln. Un’altra fetta andrà a finanziare i 70 tra pensionamenti anticipati e uscite volontarie previsti dal piano che mantiene 230 lavoratori in Olivetti e ne ricolloca altrettanti nel gruppo Telecom. Il resto andrà a dare benzina per rilanciare il marchio di Ivrea nella sua nuova vita, dedicata a servizi e piattaforme digitali.

La “Nuova Olivetti” partirà con circa 430 persone delle quali circa 230 di Olivetti e le restanti proverranno dalla fusione per incorporazione di Tids (Telecom Italia Digital Solutions). Si punta in sostanza a una radicale trasformazione dell’azienda attraverso il progetto di fusione con Telecom Italia Digital Solutions, che darà vita ad un unico Polo Telecom Italia che presidierà l’innovazione nel digital e dei verticals di interesse strategico.

Nelle scorse settimane l’Ad di Olivetti, Riccardo Delleani, aveva spiegato a CorCom i dettagli dell’operazione. Si punta a una radicale trasformazione dell’azienda che sarà un asset fondamentale del prossimo “polo unico” in pancia a TI che presidierà l’innovazione nel digitale e i verticals di interesse strategico. “Olivetti e Tids rappresentano già, per il Gruppo Telecom Italia, i principali poli di presidio in ambito Ict. Sul segmento Business – spiegava Delleani – Olivetti presidia la realizzazione di soluzioni hardware specializzate e sta operando un progressivo riposizionamento nell’ambito delle soluzioni digitali integrate. Tids si focalizza sulla parte alta della catena del valore promuovendo la realizzazione e lo sviluppo di soluzioni PaaS, Cloud per Pmi, M2M e IoT.

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