Elon Musk ha chiesto ancora una volta alla giustizia americana di impedire che OpenAi, società madre di ChatGpt, si trasformi in un’azienda interamente a scopo di lucro, aprendo così un nuovo capitolo nella disputa legale con il Ceo di OpenAi, Sam Altman. Al cuore dello scontro c’è l’enorme potenziale economico dell’intelligenza artificiale.
Secondo le informazioni pubblicate dalla testata americana Cnbc, l’ingiunzione preliminare contro OpenAi presentata dagli avvocati di Musk, della sua startup xAI, e dell’ex membro del consiglio di OpenAi, Shivon Zilis, mira a impedire alla società che ha sviluppato Chatgpt di richiedere ai suoi investitori di astenersi dal finanziare i concorrenti, tra cui xAI di Musk.
Musk ancora contro OpenAi: “No a società a scopo di lucro”
Musk ha partecipato al lancio di OpenAi nel 2015, con la promessa che sarebbe stata una società senza scopo di lucro. Dopo aver lasciato l’azienda nel 2018, Musk ha dichiarato di non sentirsi a suo agio con la direzione orientata al profitto che l’azienda stava prendendo sotto la guida dell’amministratore delegato Sam Altman. Il miliardario naturalizzato americano sostiene che Altman lo abbia “manipolato e ingannato”, decidendo di allearsi con il colosso digitale Microsoft. A marzo ha intentato una causa contro OpenAi, accusandola di aver infranto la sua originaria missione no-profit di rendere la ricerca sull’intelligenza artificiale disponibile a tutti. Musk accusa anche Microsoft e OpenAi di aver violato le leggi antitrust quando la società di ChatGpt ha chiesto agli investitori di accettare di non investire in società concorrenti, inclusa l’ultima startup di Musk, xAI.
Ora, nella nuova mozione per un’ingiunzione preliminare, gli avvocati di Musk sostengono che a OpenAi dovrebbe essere vietato di trarre vantaggio da informazioni sensibili ottenute in modo illecito.
OpenAi è stata fondata come organizzazione no-profit ma è poi diventata una società “a scopo di lucro”. Attualmente sta cercando di diventare una società di pubblica utilità a scopo di lucro per attrarre maggiori investimenti.
Endorsement di Sam Altaman a Trump: sosterrà l’Ai
Intanto arriva l’appoggio di Sam Altman al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump: il ceo di OpenAi si è detto fiducioso nelle possibilità della futura amministrazione statunitense di sostenere lo sviluppo del settore dell’Ai, sostenendo al contempo che il Congresso dovrebbe legiferare per regolamentare la nuova tecnologia, come affermato in un’intervista per Fox News.
Altman ha sostenuto che per poter competere in termini di Ai, in particolare con la Cina, “le infrastrutture negli Stati Uniti sono estremamente importanti”.
“Credo che il presidente eletto Trump sarà molto bravo in questo. Sono impaziente di lavorare con la sua amministrazione”, ha detto ancora.
Il top manager ha chiarito che l’intelligenza artificiale “richiede enormi quantità di infrastrutture, energia, chip di computer, data center, e dobbiamo costruirli qui, dobbiamo essere in grado di avere la migliore infrastruttura di intelligenza artificiale al mondo per poter essere il leader in termini di tecnologia e capacità”.