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PA digitale, il passaporto? In Uk si farà su Facebook

Il progetto del governo è consentire agli utenti di richiedere documenti tramite il proprio account sul sito social, Google, Paypal o altri organismi autorizzati. Scopo: semplificare le procedure e ridurre l’eccesso di password

Pubblicato il 04 Ott 2012

Luciana Maci

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Rinnovare il passaporto tramite Facebook: può diventare realtà in Gran Bretagna dove, secondo il quotidiano Daily Telegraph, si sta lavorando a un progetto che dovrebbe essere reso noto nei dettagli entro breve e poi sperimentato il prossimo aprile.

In base all’iniziativa, l’utente potrà chiedere alla pubblica amministrazione sgravi fiscali, o documenti come la licenza di pesca o, appunto, il passaporto entrando attraverso computer o dispositivo mobile in uno dei siti del governo (gov.uk) con password e nome utente già utilizzati, per esempio, per la propria pagina Facebook o altri siti autorizzati. A quel punto all’utente verranno richiesti anche il numero di telefono cellulare, la geolocalizzazione via GPS e dovrà rispondere a una serie di domande aggiuntive per completare i livelli di sicurezza necessari ad accertare la sua identità.

Facebook, o uno degli altri provider abilitati dal governo, invierà il via libera al cervellone centrale del governo. A quel punto il cittadino potrà richiedere l’erogazione dei servizi. Naturalmente nel caso del passaporto sarà necessario un accertamento successivo.

Sempre secondo il Daily Telegraph, componenti dell’ufficio governativo hanno già incontrato rappresentanti delle Poste, di alcune banche e di colossi tecnologici come Facebook, Google, Microsoft, PayPal e BT.

Gli obiettivi sono semplificare la vita al consumatore e, auspicabilmente, eliminare il problema comune a molti di doversi ricordare tante password diverse per accedere a vari servizi. Restano timori sulla sicurezza delle operazioni: starà ora alle organizzazioni coinvolte nel progetto convincere l’esecutivo che i propri standard di sicurezza aderiscono pienamente a quelli richiesti dal servizio pubblico.

Il progetto dovrebbe partire quando il Dipartimento del lavoro e delle pensioni avvierà il lancio del suo Sistema di credito universale, quindi tra circa 6 mesi.

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